Mascherine invadono la barriera corallina nelle Filippine. Non bastava la Covid-19 a cambiare gli equilibri sanitari ed economici mondiali: ora le mascherine chirurgiche usate rischiano di diventare un problema ambientale.

Se in un primo momento il lockdown ha ridotto le emissioni di Co2 (-7% rispetto al 2019) nell'aria di mezzo mondo, reso liberi gli animali di circolare all'interno dei centri urbani e concesso alle nostre città di avere un’aria finalmente respirabile, l’impatto con l’ambiente nel lungo periodo potrebbe invece risultare devastante per i mari.

Nelle Filippine, per esempio, mascherine invadono la barriera corallina e gli ambientalisti segnalano una ricaduta sull'Ambiente non più trascurabile.

L'allarme proviene dalle Filippine: mascherine invadono la barriera corallina

L’allarme viene lanciato dalle Filippine dove la barriera corallina, preziosa area ambientale marina, è invasa da tonnellate e tonnellate di mascherine chirurgiche di colore blu.

Il blu nel blu: questa volta non per merito del colore limpido del mare, ma a causa di quello della plastica contenuta nei sistemi di filtraggio dei supporti di protezione per il volto che è necessario usare a causa della pandemia.

Secondo una stima dell’Asian Development Bank, sulle coste della capitale Manila, durante il picco dell’epidemia, si sono depositate 280 tonnellate di rifiuti al giorno. Un problema enorme non solo per il paesaggio deturpato nella sua bellezza, ma per l'intero ecosistema naturale.

Servono 450 anni perché una mascherina si decomponga

Il problema della quantità dei rifiuti deve fare i conti anche con il tempo di decomposizione medio una mascherina chirurgica (costituita prevalentemente da materiale plastico), che può arrivare fino a 450 anni. Le micro particelle generate dalla decomposizione dei tessuti plastici, finiscono direttamente sulle nostre tavole perché sono ingerite dai pesci.

Ma le mascherine chirurgiche che finiscono in mare possono creare molti danni anche prima di decomporsi, soprattutto alla fauna marina: i pesci infatti possono rimanere impigliati, scambiarle per meduse o provare a mangiarle e morire nel tentativo. Il destino dell’ambiente anche in questo caso è a rischio. Avere un comportamento responsabile può prevenire questo disastro. Le mascherine e i prodotti monouso inquinanti non vanno rilasciati nell'ambiente, né in mare né altrove, ma correttamente smistati negli appositi contenitori e raccoglitori di rifiuti per poi essere trattati, smaltiti correttamente e, se possibile, riciclati.