I ricercatori NASA hanno scoperto che il nucleo di Marte è più piccolo e denso del previsto. La Cina ha pubblicato la sua prima mappa globale a colori di Marte, una settimana dopo quella interattiva firmata NASA e gli Emirati Arabi hanno scattato le prime immagini di Deimos. Grazie alle ultime missioni spaziali, i segreti del Pianeta Rosso stanno finalmente venendo alla luce.

Grazie alle missioni Tianwen-1, Hope e Insight, alcuni misteri di Marte vengono finalmente alla luce. Il suo nucleo, le lune Phobos e Deimos, la geologia del suolo: i nuovi dati aiutano a rispondere alle domande più affascinanti sul Pianeta rosso e a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.

Marte si mostra ogni giorno più simile a un mondo alieno eppure così familiare, raccontando di un passato ancora da svelare. Altre missioni sono attese nei prossimi anni per ricomporre il puzzle di questo pianeta e comprenderne l'evoluzione e i segreti meglio custoditi.

Un nucleo più piccolo e denso, composizione rivelata dalle onde sismiche

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Pnas, il nucleo di Marte è leggermente più piccolo e denso di quanto precedentemente stimato. Le analisi delle onde sismiche registrate dal sismometro Insight hanno permesso di calcolare che il raggio del nucleo si aggiri attorno ai 1.780-1.810 chilometri, confermando inoltre la presenza di elementi leggeri come zolfo, ossigeno, carbonio e idrogeno uniti al ferro.

La prima mappa globale di Marte firmata Cina

La prima mappa geologica globale di Marte, firmata Cina, pubblicata una settimana dopo la mappa interattiva della NASA, offre agli scienziati una nuova e dettagliata prospettiva del Pianeta Rosso. A riportarlo l'agenzia di stato cinese Xinhua. La mappa, realizzata grazie alle immagini ad alta risoluzione ottenute dall'orbiter Tianwen-1, rivela alcuni dettagli sulle caratteristiche del suolo marziano mai osservati prima.

I dati forniti dalla mappa permettono di identificare con precisione le catene montuose, i vulcani, i canyon, le valli e le pianure che modellano la superficie di Marte. Un contributo utile anche per pianificare le future missioni sul suolo del pianeta e le operazioni dei rover e per comprendere meglio le origini geologiche di Marte e ricostruirne la storia.

Grazie a questa mappa a colori, i geologi possono correlare le caratteristiche terrestri osservate dalle sonde orbitali e di superficie, offrendo uno strumento prezioso per interpretare la geologia marziana. I dettagli svelati dalla carta su aree remote dalle zone di atterraggio delle successive missioni permetteranno inoltre di selezionare nuovi siti di interesse scientifico su cui concentrare gli sforzi esplorativi.

Dubbi su Deimos dopo le immagini degli Emirati

La sonda Hope lanciata dagli Emirati Arabi Uniti ha segnato un'importante pietra miliare: per la prima volta, una missione interplanetaria è stata intrapresa con successo da una nazione araba. Atterrata su Marte all'inizio del 2021, Hope ha effettuato ripetuti sorvoli ravvicinati a Deimos, una delle due lune di Marte, svelando dettagli mai osservati prima.

Le immagini ad alta risoluzione catturate da Hope hanno messo in discussione la teoria più accreditata sull'origine asteroidica di Deimos, aprendo nuovi interrogativi sulla sua formazione e composizione. Le osservazioni nell'ultravioletto condotte hanno inoltre rivelato per la prima volta alcune regioni remote mai studiate, svelandone aspetti sconosciuti. Grazie a queste scoperte, i segreti riguardanti la superficie, la struttura interna e l'origine del satellite marziano sono stati messi per la prima volta in discussione, permettendo una comprensione più approfondita.