In questi tempi di grande incertezza economica investire è possibile, è consigliabile comunque mantenere il proprio portafoglio sulla difensiva. Essere prudenti significa, tra le altre cose, diversificare i rischi.

Questo in linea generale, ovviamente tutto dipende dal proprio profilo di rischio. Non avete idea di quale sia? Sul sito di Advise Only iscrivendovi, è possibile effettuare il Test del DNA finanziario e, in pochi minuti individuerete il vostro profilo di investitore (è del tutto gratuito!).

Ma torniamo alla strategia “difensiva”. In questo periodo sarebbe opportuno diversificare gli investimenti mantenendo un po’ di esposizione, anche se moderata, alle azioni.

Questo obiettivo si può realizzare puntando su aziende che “tengono” durante le fasi volatili di mercato.

Come identificare queste aziende?

Quando la crisi economica si fa sentire, il reddito disponibile si riduce e con esso i consumi, che si concentrano sull’essenziale e vanno a privilegiare beni e servizi dal prezzo più contenuto. Inoltre i grandi ricchi o i produttori di redditi elevati sono sempre meno e il resto della ricchezza e della capacità di reddito è disperso in una vasta moltitudine di soggetti. È il fenomeno socio-economico della “Coda Lunga”, o “Long Tail” (reso recentemente famoso da Chris Anderson, ma noto da molto tempo in statistica economica, grazie al lavoro del grande statistico italiano Vilfredo Pareto).

Secondo questo schema, il reddito e la ricchezza sono concentrati.

Guardate ad esempio il grafico sovrastante, relativo alla ricchezza in Italia: si evince che pochissimi (assai meno dell’1% della popolazione, si legge sull’asse orizzontale) detengono una ricchezza circa 70 volte superiore alla media degli italiani (asse verticale)!

Buone candidate al successo in questo periodo di crisi, sono quindi le aziende che vendono alla “Long Tail”: tanti consumatori, anche (ma non necessariamente…) con bassa capacità di spesa. Naturalmente, se queste aziende producono beni o servizi che soddisfano qualcosa di più di un bisogno primario, accarezzando la sfera degli sfizi, meglio ancora: il successo dell’azienda è ancora più probabile.

In sintesi, in questa difficile congiuntura economica questi sono i tratti essenziali delle aziende potenzialmente interessanti per investire la quota azionaria dei propri risparmi:

- Devono soddisfare un bisogno al quale il consumatore fa fatica a rinunciare;

- Offrono beni e servizi (relativamente) a basso costo, intercettando il bisogno attuale di risparmiare dei consumatori;

- Vendono a una moltitudine di individui;

- Gestiscono con flessibilità la produzione collocandola là dove ritengono sia più conveniente;

- Sono in grado di raggiungere efficacemente i loro clienti in tutto il mondo, sfruttando al meglio i loro canali distribuzione;

- Sono molto diversificate;

- Hanno valutazioni accettabili, cioè non sono troppo care

Che siano aziende di moda “cheap and chic”, di ristorazione fast-food, oppure di produzione di bevande analcoliche, si tratta tipicamente di aziende multinazionali, del settore beni di consumo.

Puntare sui singoli nomi può dare grandi soddisfazioni quando le cose vanno bene, ma concentra molto il rischio – e questo non è mai un bene. Per evitare di assumere troppo rischio specifico, legato alle sorti della singola azienda, chi volesse investire una porzione dei propri risparmi in questo “filone” dovrebbe considerare gli ETF (ma anche fondi comuni e Sicav) che replicano la dinamica di opportuni indici settoriali, offrendo maggiore diversificazione e minori rischi.