La crisi economica agevola gli studenti fuori sede. È il business degli affitti a registrare una diminuzione del canone di locazione delle abitazioni dedicate agli studenti che giungono da altre città italiane per studiare. A rilevare la situazione è il Movimento Consumatori, mettendo a paragone la sua indagine svolta nel 2011.

Era un focus per capire quanto fosse oneroso, per una famiglia con reddito medio, mantenere un figlio in un’università lontana dal luogo di residenza. Sono tutte cifre che viaggiavano anche sugli 11mila euro all’anno, con un’incidenza sul reddito familiare alta (dal 26 al 34%).

Gli affitti per le abitazioni subiscono una significativa flessione nel 2012. Ad alleggerire il canone mensile è la crisi economica.

Milano, nel 2011, è risultata la città più cara per l’affitto di un posto letto in camera doppia: in media 325 euro contro i 372 del 2011 (-14%). Roma, dove c’era il primato dei costi per una camera ad uso privato, subisce una flessione pari al 20% (520 euro di richiesta contro i 625 di 12 mesi fa). I ribassi più consistenti degli affitti si registrano a Venezia (-53% per una singola), a Torino (-50% sempre per una singola) e a Palermo (-42% per un posto letto).

I prezzi dei posti letto hanno registrato minori ribassi rispetto alle camere ad uso privato perché sono più accessibili.

L’unica città in cui si registra un aumento (seppur minimo) di prezzo per i posti letto è Napoli (da una media di 225 si passa a 230 euro di richiesta). Sono stazionari i prezzi delle stanze singole nella capoluogo campano senza aumenti né ribassi.

«Non possiamo essere soddisfatti dei ribassi dei prezzi degli alloggi – commenta Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - visto che si collocano in un momento di grande difficoltà del Paese.

Sono sintomatici di un'altra diminuzione del potere di acquisto delle famiglie. Calano i prezzi degli alloggi per gli studenti fuori sede, ma diminuisce la possibilità di far fronte alle spese per sostenere i nostri figli nel loro percorso d’istruzione. Magra consolazione - conclude Miozzi - in un periodo che ha visto l’impoverimento di milioni di nuclei familiari».