Prosegue con grande successo la mostra in corso, ormai già da due mesi inoltrati, che vede come protagonisti Frida Kahlo e Diego Rivera, a Palazzo Albergati di via Saragozza a Bologna. Una esposizione di grande fascino e attrazione quella dell'arte messicana del XX secolo, caratteristiche sicuramente appartenenti anche alla indiscussa "padrona di casa" Frida. "Nella mia vita ho subito due gravi accidenti: il primo quando un tram mi è venuto addosso, l'altro, Diego.." Dice ad un certo punto della sua esistenza la eccentrica Kahlo. Il tram le ruba la libertà di muoversi costringendola a letto quando aveva solo diciotto anni.
Diego l'anima.
Nata a Coyoacan, in Messico, nel 1907, la Kahlo ha una vita molto travagliata. Da piccola fu colpita da una malattia scambiata per poliomielite, a diciotto anni, mentre era su un autobus con Alejandro, un tram le si scagliò addosso provocando numerose vittime. Anche Frida sembrava morta, trafitta da uno scorrimano ma, fortunatamente, sopravvisse. Costretta a letto per lungo periodo immobilizzata, la futura pittrice, icona di Vogue, non poteva far altro che guardare il soffitto. La madre a quel punto ebbe l'idea di far installare uno specchio sul suo letto per permetterle almeno di guardare se stessa.
Fu allora che la ragazza trasformò quella che prima era solo un passatempo, il disegno, in vera e propria arte.
Cominciò a dipingere autoritratti. Incontra Diego Rivera e se ne innamora perdutamente: "Diego mi ha raccolta a pezzi e mi ha restituita al mondo intera". Ma la relazione tra i due non fu sempre rosea: quest'ultimo la tradisce con la sorella. Dopo un periodo di separazione i due ritornano insieme conducendo tuttavia vite separate (Frida ha una relazione con Troskj, politico russo, amico di Diego) nonostante lei fosse comunque molto innamorata dell'artista.
La svolta nella vita artistica della Kahlo si ebbe, secondo Diego, in seguito agli aborti di Frida, quando, iniziò a dipingere in un modo in cui non aveva mai fatto prima. Autoritratti sconvolgenti fuoriescono dal genio creativo della artista messicana, forte e caparbia dalla personalità eccentrica e spigliata nonostante le numerose disgrazie, fino alla morte avvenuta dopo numerose operazioni e ricoveri in ospedale.
La mostra si apre con un video che racconta in breve la vita vissuta da Frida che si incastra con quella di Diego. Poi la collezione Gelman nata nel 1941 quando Jacques Gelman e Natasha Zahalkaha si incontrano a Città del Messico e stringono rapporti d'amicizia con Frida e Diego. Sì susseguono fotografie di Frida, che sicura di sé, guarda dritto l'obiettivo con le sue sopracciglia folte, simbolo del suo carattere eccentrico. Scorrendo per le sale poi le opere più belle della Kahlo, quelle che celano il suo amore incondizionato per Diego; le opere di Rufino Tamayo, David Alfaro Siqueiros, Angel Zarraga e Maria Izquierdo, che si alternano ad una esposizione di abiti indossati dell'amante del Rivera che hanno fatto di lei una icona della moda ritratta da Vogue.
Curata da Gioia Mori, la mostra è patrocinata dal Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con l'INBA e avrà luogo fino al 26 marzo 2017.
Informazioni utili. L'orario di apertura è tutti i giorni dalle 10 alle 20. Il costo del biglietto è di 14 euro intero, ridotto 12.