Due settimane fa a Milano la "Primavera" del Milan era stata nettamente battuta 6-2 dai giovani blaugrana nella Youth League, l'interessante neo-competizione per le giovani migliori squadre europee. Per curiosità, con lo stesso punteggio era stata sconfitta la giovane Juve dai pari età del Real Madrid, che hanno replicato il successo in casa per 2-0.

Ieri invece le cose sono andate in modo decisamente diverso, non solo per il risultato finale: 1-1 con un bellissimo gol da fuori area di Cristante, tornato per l'occasione a giocare coi vecchi compagni visto che Allegri non lo convoca neanche quando c'è una situazione di emergenza per via degli infortuni.

Inzaghi è riuscito a imbrigliare il gioco dei catalani concedendogli poche palle-gol, dimostrando di saper imparare dalle sconfitte. Ci auguriamo che il mister livornese faccia tesoro dell'indiretta esperienza dell'ex giocatore rossonero - ricordiamo il non troppo remoto litigio verbale e soprattutto l'esclusione dalle liste Champions a causa della quale Inzaghi perse la chance di segnare l'ennesimo suo gol europeo - e oltre a coraggio e spensieratezza metta in campo organizzazione e tattica poiché il Milan si gioca l'Europa e non il trofeo dei circoli ricreativi.

La prudenza ha evidentemente suggerito all'allenatore rossonero di cambiare modulo. Premesso che i numeri significano poco, il 4-4-2 di stasera rispetto al solito 4-3-3 in sostanza significa semplicemente che sarà in campo un mediano invece di una mezz'ala.

Poli infatti - uno dei migliori di questo inizio stagione incomprensibilmente sottoutilizzato - prenderà il posto di Birsa con un altro grande vantaggio per il Milan, quello di riportare Montolivo in posizione centrale, dove il suo rendimento decuplica di qualità rispetto a quando gioca sull'esterno.

Ci piace anche notare l'esclusione di Constant, che tante ne aveva combinate in negativo all'andata, a favore di Emanuelson, che di sicuro non è un difensore ma almeno ci mette testa.

Si poteva anche ipotizzare un impiego di Zaccardo come terzino sinistro, lui tanto sottovalutato ma sempre prezioso e soprattutto capace di evitare sciocchi e pericolosi falli nei pressi della propria trequarti, che tanti danni producono all'impreparata difesa rossonera. Forse l'influenza l'ha tagliato fuori dalle scelte possibili o forse Allegri non ha mai pensato a questa soluzione.

In attacco spazio all'intesa brasiliana Kakà-Robinho. Inutile dissertare sull'esclusione di Balotelli: la notizia della sua panchina è di per se di notevole interesse. A ciascuno il proprio commento.

Per Allegri, più ancora che per la squadra complessivamente intesa, la partita di stasera è fondamentale: dovrà dimostrare di saper far giocare il Milan da grande club, a prescindere dal risultato. Bene fa a scegliere i giocatori che più gli danno fiducia. Ammesso e non concesso che la formazione l'abbia fatta lui al 100%.