Alex, Menez e il Milan. Bene per il primo, anche se gli scettici noteranno che si tratta di un calciatore "maturo" e svincolato. Un leitmotiv delle ultime stagioni di Calciomercato rossonero. Dovendo dare a Cesare quel che è di Cesare non si può obiettare sulla qualità del difensore brasiliano del Paris Saint Germain, che in carriera ha avuto la capacità e la fortuna di militare in club importanti e la sventura nelle ultime stagioni di incrociare compagni di reparto altrettanto capaci e forse più sponsorizzati di lui.

Se Alex Rodrigo Dias da Costa apre al Milan, è probabile che Taarabt gliene abbia parlato bene, tramite il procuratore che hanno in comune.

La conferma del franco-marocchino sarebbe una solida base di partenza per la prossima stagione. Ma i soldi ci sono?

Male per il secondo. Puntare a Cerci per arrivare a Menez… più che una strategia sembra un gioco di prestigio al contrario. Si tratta di un giocatore non più giovane e pure lui svincolato e di un ex-promessa che ha già mostrato i propri limiti in Italia e in patria. Il francese ha avuto problemi con tanta gente per bene, quasi tutti gli allenatori che ha avuto tanto per intenderci; per non parlare dei litigi con compagni di squadra, avversari e arbitri.

Male, molto male. Se l'over-trenta Alex poteva essere l'eccezione (di qualità) confermante la regola inzaghiana di puntare sui giovani, Menez conferma invece che le strategie del Milan sono le solite: risparmiare sul costo dei cartellini senza andare troppo per il sottile nella valutazione della qualità dei tesserati.

Oltrettutto il transalpino gioca in un ruolo abbondantemente coperto nel Milan, cui servirebbero invece un terzino mancino capace di difendere davvero, un forte centrocampista e un attaccante in grado di dare un po' di respiro a Pazzini e di fare tanti gol "stile Inzaghi" che i superficiali dell'epoca definivano facili.

Ma il mercato si fa a suon di milioni. Che sia la cessione di Balotelli la chiave per aprire la porta dei desideri?