Tulio Humbero Pereira Costa, meglio conosciuto come Tulio o come Tulio Maravilha, ha da poco festeggiato il suo millesimo goal in carriera diventando, dopo Pelè e Romario, il terzo calciatore a riuscire nell'impresa. L'attaccante brasiliano però è anche vittima di una leggenda metropolitana in Ungheria che, se confermata, potrebbe anche annullare l'impresa.

La leggenda urbana riguarda la stagione 2001/02, stagione in cui Tulio militava nell'Ujpest, squadra del quartiere nord della capitale ungherese Budapest. L'arrivo di Tulio nel campionato ungherese fu vissuto dagli appassionati di calcio locale come un grandissimo evento, il campionato ungherese non vedeva da molto tempo campioni del calibro dell'attaccante brasiliano, si riaccese così la passione per il calcio nello stato europeo e molti giovani diventarono tifosi dell'Ujpest.

Durante la sua permanenza nella squadra ungherese il fuoriclasse brasiliano giocò 10 partite e andò a segno 4 volte.

L'attaccante brasiliano si rivelò un buon calciatore ma, da un ex nazionale brasiliano, in un campionato di scarsa qualità, gli ungheresi si aspettavano molto di più, nacque così l'idea fra i sostenitori delle altre squadre di Budapest che il calciatore nelle fila dell'Ujpest non fosse il vero Tulio Maravilha ma che si trattasse di un parente del calciatore brasiliano, probabilmente un fratello o un cugino che gli assomigliava molto e con un nome molto simile, e che il Tulio originale fosse rimasto in Brasile ad allenarsi in vista del campionato brasiliano. Ad incentivare i pensieri maligni dei tifosi avversari ci fu anche il fatto che il calciatore lasciò la squadra anticipatamente, dopo che la maldicenza aveva preso piede nelle strade della capitale ungherese.

Ovviamente tutto questo, a più di dieci anni dall'accaduto, non può essere provato e rimarrà solo una bella storia da raccontare nei numerosi pub che animano le strade di Budapest.