Gli ultrà sono arrabbiati: il Milan è in piena crisi. La sconfitta della squadra a San Siro con il Parma, di un fantastico Antonio Cassano, ha finito solo per peggiorare le cose. I messaggi dei tifosi sono stati di diverso tipo: si va da un ironico "Vinceremo il tricolore" al minaccioso "Uscite a mezzanotte" con un nostalgico "Vogliamo 11 Baresi" e l'eloquente "Voi siete una squadra di m...".

Per non bastare, i tifosi non hanno solo fatto leggere la loro rabbia ma hanno fatto in modo anche di farla sentire, infatti, durante il match, i cori intonati sono stati tutt'altro che benevoli.

Nel mirino dei tifosi sono finiti soprattutto Adriano Galliani e Mario Balotelli. Dopo la partita, l'amministratore delegato è stato invitato a dare le dimissioni come si legge nel comunicato della Sud scritto venerdì in cui lo storico dirigente è accreditato come uno dei maggiori responsabili del declino per colpa di un mercato scadente. Contemporaneamente alle lamentele contro Galliani, gli ultrà hanno preteso e ottenuto di parlare con Clarence Seedorf e con una delegazione di giocatori.

A questo incontro hanno partecipato Kakà, Bonera e Balotelli che, insieme a Seedorf, hanno ascoltato le lamentele dei tifosi delusi e arrabbiati. Le accuse sono diverse: dai pochi giocatori attaccati alla maglia alla richiesta di maggior impegno a Balotelli, mentre Seedorf ha provato a rassicurare i tifosi dicendo loro che nella prossima stagione si cambierà registro.

Sono stati questi i contenuti più importanti del colloquio tenutosi nell'Area Executive dello stadio e durato circa 15 minuti. Seedorf ha dichiarato: "È stata una cosa pacifica" affermando di aver vissuto una situazione simile anche al Botafogo.

Al Milan non è la prima volta che si vive una situazione del genere: era successo anche l'11 maggio 1998 quando la rabbia era esplosa sempre dopo un Milan-Parma terminato 1-1. Era l'anno del Capello-bis, terminato al 10° posto, lo stesso che i rossoneri occupano al momento. Sarà solo un caso?