Lo stage azzurro del 14-15 aprile, voluto da Prandelli per valutare la condizione psico-fisica dei calciatori in odore di Brasile, è ormai alle porte. Alla vigilia dell'appuntamento di Coverciano fa rumore il caso-Destro: la Roma ha presentato ricorso contro le 4 giornate di squalifica inflitte con la prova tv, e dall'esito del ricorso dipende la convocazione dell'attaccante (le ipocrisie del codice etico…). Guardando oltre questi test proviamo a disegnare ruolo per ruolo la rosa che ha in mente Prandelli per andare a caccia del quinto titolo mondiale.

PORTIERI - La coppia Buffon-Sirigu è una certezza. Il capitano azzurro vive un periodo di forma straordinario, forse il migliore dal ritorno della Juve in A. Nessun dubbio sul suo vice: sarà Sirigu. L'ex Palermo sta maturando un profilo europeo al PSG, club appena eliminato ai quarti della Champions League, ma vicino al secondo titolo di Francia consecutivo.

Per il terzo posto in rosa aumentano le chance di Perin, mentre Marchetti sta facendo di tutto per chiamarsi fuori dalla lotta. Prandelli potrebbe giocare anche la carta dell'esperienza scegliendo De Sanctis (che aveva detto stop alla nazionale ma sarebbe felicissimo di volare in Brasile). L'outsider, infine, è il formidabile Scuffet, esploso negli ultimi mesi all'Udinese e padrone futuro della porta azzurra.

DIFENSORI - Il c.t. ragiona sui numeri: tagliare un terzino per portare un attaccante in più. Si può fare sfruttando la duttilità tattica di gente come De Sciglio e Chiellini, che insieme a Barzagli e Bonucci sono fra i sicuri di un posto. Al centro Paletta ha convinto fermamente nel suo esordio contro la Spagna (dovendo fare i conti con un certo Diego Costa) e al momento appare in netto vantaggio su Astori, Ogbonna e Ranocchia. Più complicata, invece, la questione esterni. La lista vede in cima Abate e Criscito con il napoletano Maggio ad insidiare il rossonero, mentre Pasqual e Antonelli impensieriscono il "russo".

CENTROCAMPISTI - Sembra il reparto con le maggiori certezze.

Quale che sia l'idea tattica dell'allenatore (trequartista o tridente?) non si può fare a meno di Pirlo e De Rossi, così come della polivalenza di Marchisio, Montolivo e Candreva. Difficile rinunciare anche alla coppia del PSG Thiago Motta-Verratti… e i posti son già finiti! Rischiano di restare fuori (insieme a Diamanti che ha fatto la sua opinabile scelta) il duttile Florenzi e l'infaticabile Parolo. Ancor più dietro il viola Aquilani e il pupillo del c.t. Giaccherini (solo 3 presenze da inizio 2014 nel Sunderland, ultimo in Premier). Autentico nome a sorpresa potrebbe essere, invece, quello dell'atalantino Bonaventura.

ATTACCANTI - Qui di certezze ce ne sono poche. Innanzi tutto serve ritrovare il vero Balotelli, quello che ci fece sognare agli Europei del 2012. Potrebbe fare coppia ancora con Cassano, oppure con Rossi. Tre jolly che Prandelli è pronto a calare sul tavolo verde del Mondiale. Tre giocatori fenomenali, ma di dubbio affidamento per ragioni diverse.

Dietro di loro è caccia ad un posto. Un biglietto per il Brasile dovrebbero strapparlo Cerci e Destro: le accelerazioni del primo e il fiuto del gol del secondo sono armi che potrebbero fare comodo. Per l'ultimo pass, invece, laddove Prandelli decida per un attaccante in più e un difensore in meno, oppure nel caso in cui Giuseppe Rossi non dovesse farcela, è difficile fare previsioni: si va dall'esperto Gilardino ad Immobile (al momento miglior marcatore italiano in Serie A), dal talentuoso Osvaldo al genietto Insigne. Sempre che il c.t. non decida di riaprire le porte azzurre all'esperienza, al talento e al genio del secondo miglior marcatore di sempre in Serie A: Francesco Totti.