Nella 28^ giornata del campionato di Serie A 2014/2015 la Roma si rialza sul campo di Cesena conseguendo così una vittoria preziosa ai fini del secondo posto. Daniele De Rossi in una serata fondamentale, segna il goal del vantaggio con un tiro rasoterra che spiazza Leali. Il centrocampista giallorosso dopo una settimana difficile e la mancata convocazione in Nazionale, scaccia via i cattivi pensieri con una rete che porta i capitolini a quota 53 punti. Garcia tira un sospiro di sollievo con una formazione alternativa; Ucan e Doumbia infatti giocano dal primo minuto. La buona prestazione del baby turco quasi mai utilizzato in stagione, altro segno evidente di come a Trigoria manchi una bussola capace di fissare definitivamente i punti dei vari reparti, oscura l'opaca performance di Doumbia.

Altre sfide delle 20.45 - Il Torino dopo l'eliminazione in Europa League, si riprende la gioia dei tre punti contro un Parma che si limita a recitare la parte dell'avversaria. Prima con Maxi Lopez e poi con Basha, i granata si portano a 39 punti, uno in più del Milan. Discorso Inter. I nerazzurri non sfondano contro la Sampdoria. I doriani si impongono per una rete a zero grazie al goal realizzato da Eder, fresco di convocazione in nazionale. La banda di Mihajlovic si avvicina così anche al terzo posto occupato, momentaneamente, dalla Lazio. I biancocelesti infatti continuano sull'onda dell'entusiasmo. L'altro volto della Capitale, sempre più coraggiosa di insidiare l'eterna rivale giallorossa, si impone grazie ai goal di Anderson e Candreva. Quel + 1 che separa Roma e Lazio prosegue. Discorso Napoli. I partenopei sembravano i favoriti per la lotta al secondo posto ed invece sbattono ancora una volta sull'Atalanta. Al San Paolo Zapata pareggia un match che sembrava indirizzato verso binari diversi e più lineari per la Dea. Infine tra Udinese e Fiorentina finisce in pareggio. Dopo il due a uno in rimonta grazie ad una doppietta di Gomez, gli uomini di Montella si fanno beffare da Kone.

14 punti e lo scudetto corre via - I punti che separano Roma e Juve ad oggi sono sufficenti per emettere la lapidaria sentenza. Una stagione vissuta tra alti e bassi dai giallorossi senza un'identità 'fisica', un campionato 'minimo sforzo massimo risultato' per la Juventus. Lo scudetto per i bianconeri ormai è solo una formalità.