Il Paris Saint-Germain è riuscito, per il terzo anno consecutivo, ad assicurarsi il diritto di giocare i quarti di finale di Champions. Ma questa volta c'è qualcosa di diverso, qualcosa sembra essere cambiato sia nella testa dei giocatori del Paris, sia nella convinzione della società, dell'ambiente in generale. Ieri, davanti agli occhi di Mourinho, è una nata una squadra, che ha avuto bisogno di tempo per carburare ma che ora lancia messaggi chiari alla Champions League.

Una partita da urlo. Finalmente, il terreno dello Stamford Bridge non è più una maledizione per il PSG.

Dopo l'incredibile eliminazione dello scorso anno, e nonostante l'ingiusta espulsione di Zlatan Ibrahimoviç, i parigini sono riuscir a strappare un pareggio incredibile al 114' con la rete di Thiago Silva, dopo i gol di Cahill, David Luiz e il rigore di Hazard. Una delle più belle pagine nella storia del giovane club della Capitale francese che, comunque, entra per la tera volta di fila nelle prime otto squadre europee. Una presenza che comincia a diventare costante, ma ora serve il vero e proprio salto di qualità.

Il ritorno di David Luiz. Se il PSG è riuscito a eliminare Mou dalla Champions, deve ringraziare molto i suoi brasiliani: David Luiz, Thiago Silva, Marquinhos sono stati semplicemente eccezionali.

L'ex della serata, in particolare, ha offerto una delle migliori prove da quando è arrivato in Francia. Un ritorno in grande stile per lui, che allo Stamford Bridge ha vissuto mille battaglie e da cui ora, si porta via la qualificazione. Segna il gol dell'1-1, si rende pericoloso su punizione e dietro, aiutato splendidamente dall'ex milanista Thiago, concede poco e nulla.

La rivincita di Blanc. È sempre stato criticato, attaccato, denigrato. Prima dalla stampa, poi dai tifosi. Ieri, ha zittito tutti. Laurent Blanc, allenatore dei parigini, si è preso la sua rivincita. Bisogna però puntualizzare una cosa: rispetto all'eliminazione dell'anno scorso, sempre con i londinesi, anche lui, come la squadra, è cambiato molto.

Se l'anno scorso venne criticato per l'eccessivo difensivismo, e per la mancanza di coraggio da parte dei suoi, quest'anno è stato Blanc il primo a mandare messaggi chiari alla squadra: stavolta passiamo. Con gli ingressi in campo di Rabiot e Lavezzi, al posto di Matuidi e Verrati, l'ex difensore interista ha mostrato tutte le sue intenzioni di non volersi mai arrendere, mettendo due giocatori nettamente più offensivi durante l'ultima parte di partita. Sopratutto, la crescita della squadra nell'ultimo mese inizia a far paura a qualcuno: la squadra senza gioco né anima dei primi mesi sembra aver lasciato spazio a una corazzata coraggiosa, attenta, organizzata e provvista di.. enormi attributi.

Senza Zlatan, c'è comunque speranza. Al 31' del primo tempo, quando l'arbitro sventolava in faccia il cartellino rosso contro Ibrahimoviç, in molti abbiamo pensato che la qualificazione si potesse giocare proprio in quel momento. Ebbene, forse è stato così, ma non nel modo che ci si poteva aspettare. Sarebbe difficile dire che questo fatto sia andato a beneficio dei parigini, ma, come ha fatto intendere Mourinho, ha sicuramente deresponsabilizzato i calciatori parigini, che si trovati più liberi di poter cercare la qualificazione. Senza il loro uomo cardine, la loro bandiera, non vi era più nulla da perdere, la responsabilità di dover passare il turno era praticamente sparita. Altro dato importante, il PSG è vivo anche senza Zlatan.

Anzi, più che vivo è affamato e sicuro di se.

È sicuro che al PSG forse manchi ancora qualcosina per poter davvero vincere la tanto ambita Coppa dalle grandi orecchie, ma è altrettanto sicuro che il progetto di crescita dei parigini procede inarrestabile, verso la conquista dell'Europa.