I rossoneri allenati da Filippo Inzaghi colgono la terza vittoria dell'anno corrente, ancora in casa, contro il Cagliari, dopo i successi con Parma e Cesena. Il Milan quindi respira un pò e si porta a sette punti (ma con una partita disputata in più) dalla zona Europa League. Migliore in campo ancora Menez, come capita in quasi tutte le vittorie rossonere di quest'anno, ma anche la grinta del ritrovato Mexes risulta decisiva per il risultato. Nota stonata della serata è l'incredibile rigore concesso da Tagliavento che porta al 3-1 ad opera dell'infallibile Menez dal dischetto (il fallo su Cerci da cui è scaturito il penalty era almeno un metro fuori area).

La gara inizia con due schieramenti speculari da parte dei due tecnici, ovvero entrambi con il 4-3-3, con Zeman che propone il tridente Sau-M'Poku-Farias e Inzaghi che ritrova De Jong a centrocampo. Parte forte la squadra sarda che già al quinto minuto sfiora il vantaggio con tiro di Sau, servito da Avelar, che termina alto. Ma al minuto 20' Poli serve al limite destro dell'area Menez che realizza un gol davvero bello con un tiro da fermo a giro e molto angolato. Il poco pubblico di San Siro, dopo gli striscioni iniziali di protesta ('Game Over' e 'This is the end'), fa qualche piccola approvazione.

Ad inizio della ripresa il Cagliari pareggia con Farias, il quale recupera una palla persa banalmente dal fischiatissimo Honda per poi bruciare Mexes in area e insaccare alle spalle di Diego Lopez. Però il discusso difensore francese si riscatta appena due minuti dopo riportando il Milan in vantaggio grazie a un tiro schiacciato da fuori area a seguito di un corner dell'altro francese Menez. Il Cagliari non si arrende e tenta alcune azioni con il subentrato Joao Pedro, ma al minuto 78' Tagliavento, su clamorosa segnalazione dell'assistente, concede un rigore al Milan per un fallo del difensore cagliaritano Ceppitelli su Cerci avvenuto però nettamente fuori area. Il 'solito' Menez realizza con la consueta freddezza e porta il Milan sul 3-1. Dopo c'è solo spazio per due incredibili palle-goal malamente sciupate in contropiede prima da Cerci e poi da Pazzini, i quali calciano addosso al portiere Brkcic.