Presidente del Parma per otto anni, Tommaso Ghirardi, è stato inserito nel registro degli indagati, con l'accusa di bancarotta fraudolenta che avrebbe causato il forte dissesto della società gialloblù. Anche Leonardi batte la ritirata, sul sito del Parma ci sono le dichiarazioni in cui spiega che le sue condizioni di salute stanno compromettendo la proficuità del suo operato che non risulterebbe idoneo per affrontare la situazione di grave crisi in cui versa la squadra.
Le indagini sulla gestione del club emiliano stanno portando alla luce comportamenti scorretti e modalità errate nella dirigenza della squadra.
Hernan Crespo, è stato uno dei primi a parlare del sistema di pagamento che la società era solita adottare, erano pagamenti a rilento senza l'obbligo di essere saldati trimestralmente e con una tassazione diversa. Dice Crespo in un'intervista: "Ero uno di quelli che aveva l'incentivo all'esodo, e lì si andava in difficoltà. Infatti ho accettato di tramutere l'incentivo nello stipendio da allenatore della Primavera. Era un modo per spostare il debito e aiutare la società". Continua dicendo che si aspettava la panchina della prima squadra allo scadere del contratto di Donadoni.
Il presidente della Figc, Tavecchio non si arrende e cerca di mettere in atto un piano per permettere al Parma di giocare domenica, in corso diversi incontri tra il sindaco di Parma e i rappresentati di Lega Serie A.
La società del Parma conduce una gestione scorretta già dal 2011, infatti, è debitrice di 400 mila euro, in quanto non avrebbe pagato l'affitto del Tardini, le imposte di pubblicità e l'impiego dei pullman della Tep. Il gioco del Parma girava intorno al numero eccessivo dei tesseramenti dei calciatori, si aumentava a dismisura lo stipendio di questi ultimi che il più delle volte non venivano retribuiti nell'immediato e si vedevano diluito il debito in più anni. Hernan Crespo accusa ancora Figc e Lega, che avrebbero dovuto vigilare sulla contabilità del Parma che non era sicuramente idonea all'iscrizione al campionato di Serie A.
