Se qualche anno fa avessimo pronosticato una stagione simile per una delle squadre più titolate del mondo come il Milan, ci avrebbero trattati da pazzi. Purtroppo il calcio (e tutto ciò che lo circonda) è in continua evoluzione e i cambiamenti potrebbero portare una nuova linfa vitale. Ma è così giusto rivoluzionare un intero sistema?
Il cambio di proprietà - Mister Bee e mister B. L'assonanza del nome non cambia, la sostanza si. Da qualche tempo i tifosi rossoneri criticano scelte sbagliate e mancanza di programmazione, elementi che il magnate cinese potrebbe regalare al suo nuovo Milan.
Per crescere serve investire, soprattutto nel calcio moderno. Un cambiamento totale nei piani alti potrebbe scuotere in maniera sostanziale l'intero ambiente.
La panchina d'oro - Sicuramente Filippo Inzaghi sarà messo sul banco degli imputati al termine di questa stagione. Sulla panchina rossonero manca stabilità da diverso tempo e i continui cambi non giovano di certo. Tante scelte indecifrabili e pochi risultati hanno messo sulla graticola SuperPippo. Metterlo in discussione potrebbe essere una soluzione, ma potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio.
Mercato, che confusione! - Il mercato rossonero ha subìto un'involuzione costante partendo dal famoso mister X. Obiettivi pregiati come Nainggolan, Strootman e Ljajic sono fuggiti in direzione Roma: qualche tempo fa, simili calciatori avrebbero vestito la maglia del club milanese.
A parte l'acquisto di Menez e di Bonaventura, la campagna di rafforzamento milanista incentrata su Alessio Cerci ha deluso. L'ex Atletico non è riuscito ad instaurare il giusto rapporto con Inzaghi e la sua voglia di riscatto si è persa tra i fischi della curva Sud. Se c'è una direzione da cambiare è sicuramente questa.
Milan, ma il vivaio?
- Il vivaio rossonero sforna giovani talenti in continuazione, ma la politica incentrata sui nuovi calciatori sembra non essere gradita al Milan. La mentalità sbagliata coinvolge parecchie squadre italiane, ma mettere in campo un ragazzo che conosce già l'ambiente della prima squadra non sarebbe una cattiva idea. Per il momento si va avanti così, nell'incertezza più totale.