Oggi è il giorno delle elezioni del nuovo presidente FIFA, tra Josep Blatter, presidente uscente in carica dal 1998 e Ali Bin al Hussein, principe giordano. Ritirato dalla candidatura l'ex Inter Luis Figo.

Prima dell'apertura del congresso Blatter ha parlato dell'arresto dei suoi 7 alti funzionari, dicendo che tali arresti difficilmente potrebbero essere delle coincidenze. Durante il congresso, la tribuna dell Hallenstadion di Zurigo e la sala del congresso sono state evacuate con il pretesto di una pausa pranzo, tuttavia si è trattato di un vero e proprio allarme bomba, poi confermato dalla polizia svizzera.

Questo allarme bomba probabilmente è stato una conseguenze alle proteste della mattinata, comunque i delegati e i membri del congresso FIFA sono rimasti fuori dall' Hallenstadion per più di 90 minuti, e sul posto sono dovute intervenire le forze dell'ordine, confermando di aver ricevuto una segnalazione.

Durante il congresso questa presunta bomba non è stata l'unica interruzione; infatti due donne hanno fatto irruzione nella sala del congresso gridando a favore della Palestina, ma sono state tempestivamente accompagnate fuori per ordine dello stesso presidente Sepp Blatter.

Durante il congresso Blatter si è pronunciato riguardo la questione mondiali e della mancata assegnazione di una delle due edizioni tra quella del 2018 o 2022 agli USA che aveva presentato la propria candidatura.

I due mondiali sono stati già assegnati nel 2010 e per presidente della FIFA sarebbe stato impossibile cambiare dopo il sorteggio.

Il presidente uscente ha anche ricordato con un tweet di venerdì mattina le vittime dell'Heysel , ossia della finale di Champions League 1985 tra Juventus e Liverpool. Nel tweet Blatter ha detto, parlando dei 39 morti: "Ci ricoderemo di loro oggi".

Nonostante la candidatura del principe giordano e le proteste del presidente UEFA Platini, Blatter è stato rieletto presidente delle FIFA. La rielezione è arrivata dopo la prima serie di voti, quando Ali Bin Al Hussein ha deciso di ritirare la propria candidatura, dato il numero scarso di voti ricevuti.