Gennaro Gattuso è l'indimenticato "mediano di rottura" dallo spirito combattivo di Milan e Nazionale. Definito non a caso "ringhio" per il suo atteggiamento da guerriero in campo, la sua carriera da allenatore invece stenta a decollare, dopo una prima esperienza al Palermo terminata con un esonero (l'arrivo dell'attuale tecnico Iachini poi salvò i rosanero) e ora in Grecia, in quel di Creta, all'Ofi, dove ha dovuto anche pagare delle spese alla squadra. Poi fallita due mesi fa. Aveva in un primo momento anche rassegnato le dimissioni poi ritirate per la vicinanza dei tifosi.

In un'intervista a "Senza Appello", il talk show del lunedì sera di "Gazzetta Tv", ha parlato di tanti argomenti: particolarmente interessanti sono le parole espresse sul Milan e la difficile situazione attuale dei rossoneri. Parole dure, soprattutto contro Jeremy Menez.

"Il Milan deve comprare uomini"

Per lui il Milan è ancora "un patrimonio del calcio italiano, anzi dell'Unesco". Poi parla della probabile cessione "se la famiglia Berlusconi vuole vendere lo farà subito (…) lasciando il club in buone mani, ma a breve mi aspetto novità". Parla della necessità di puntare sui giovani per 2-3 anni mentre nel Milan "vengono mandati in prestito, o venduti". Poi parla del malinteso con Pippo Inzaghi per una battuta, col quale spera di chiarirsi presto per le tante vittorie insieme.

Poi la necessità di comprare uomini prima che campioni, perché a suo dire "sono stati la grande forza della squadra, per anni".

Le parole su Menez

Poi critica il trequartista Jeremy Menez, grazie al quale il Milan ha fatto diversi punti. Secondo Gattuspo, malgrado abbia "fatto tanti gol, a livello di comportamenti e di leadership non ha fatto quello che doveva fare.

E a livello di comportamenti spesso ha creato problemi". Confrontando poi come lo trattavano i big quando lui sbagliava, ha raccontato anche un simpatico aneddoto con Billy Costacurta.

Insomma, consigli e speranze per un Milan che Gattuso ha ancora nel cuore. Del resto ha vinto tanto col club rossonero. In fondo solo qualche anno fa, che però sembra un'eternità rispetto alle difficoltà odierne.