Doveva essere il 'replay' del trionfale 26 maggio 2013, lo è stato solo a metà. Promossa a pieni voti sotto il punto di vista del gioco e della tenuta fisica, rimandata nel punteggio: non è bastata alla Lazio la fulminea rete di Radu in avvio di gara per rivivere quella notte magica. Tra meno di una settimana, nel derby che vale una stagione, non saranno ammessi ulteriori passi falsi. Nel dettaglio le pagelle dei capitolini:

Berisha 5. Poco operoso durante tutto il match, quando viene chiamato in causa appare in confusione: sbaglia un'uscita rischiosissima su Tevez, è impreciso nei disimpegni e fortemente rivedibile sul tiro di Matri che è valso la sconfitta.



De Vrij 6.5. A destra o al centro della difesa a tre per lui non c'è differenza: solido sulle palle alte, insuperabile nell'uno contro uno (Dal 105' Keita sv).

Gentiletti 5.5. Un azzardo di Pioli riproporlo titolare per la seconda volta in quattro giorni dopo diversi mesi ai box: si perde Chiellini nell'azione dell'1-1 e sbaglia diversi passaggi in fase d'impostazione.

Radu 7: Il migliore in assoluto. La fascia di capitano lo ispira: sigla il gol spacca-equilibrio e dirige il reparto con esperienza. Esce stremato nel finale per un problema al polpaccio (Dal 71' Mauricio 6 Ordinato, fa il suo).

Basta 6.5. Motorino inesauribile sulla destra, spinge e copre con la stessa intensità per 120'. Il suo duello con Evra uno dei migliori della gara.

Cataldi 6.5.

Prendere il posto di Biglia e scalzare Ledesma in una serata del genere non è da tutti. Gioca con l'esperienza di un trentenne e impreziosisce la sua prova con l'assist vincente per Radu su punizione.

Parolo 6.5. Si danna l'anima in mezzo al campo, corre per tre e nonostante ciò arriva spesso lucido in zona gol; ci prova pericolosamente alla mezz'ora con una conclusione di controbalzo dal limite, ma la mira è imprecisa per una questione di centimetri.

Lulic 6.

Decise la finale più importante due anni fa dopo una sgroppata delle sue, stasera si limita a contenere le offensive bianconere.

Candreva 6.5. Prosegue il suo straordinario periodo di forma: quando parte palla al piede in avanti è una costante minaccia e risulta prezioso anche in ripiegamento.

Felipe Anderson 5.5.

Due-tre accelerazioni devastanti in cui sembra incontenibile, ma i suoi sono lampi isolati. Ci si aspettava una prova di ben altro profilo dal gioiello brasiliano.

Klose 5.5. Palloni giocabili zero per il Panzer tedesco, che salva la sua prestazione grazie alla generosità con cui si sacrifica a recuperare il possesso della sfera nella propria trequarti.