Dopo le cessioni di alcuni assi il Genoa 2015/16 inizia aprendere forma. Ancora una volta sarà allestita una squadra a costi ridotti,imitando la politica già seguita un anno fa quando il Genoa gettò le basi per ilsesto posto. Se oggi parliamo ancora del Grifone in serie A è anche per unascelta impopolare (ma non per questo anti popolare) della Società che, fra lapasserella europea e la sopravvivenza, ha virato sulla seconda non senza iproblemi comunicativi che accompagnarono la vicenda Uefa. Ora che il rospo èstato ingerito e che l’iscrizione alla serie A non sembra a rischio, i genoanipossono divertirsi a capire come e chi giocherà nella squadra sul punto dinascere.
La difesa
Partendo dalla difesa (in porta restano Perin e Lamanna) cisi rende conto di come l’assenza di Roncaglia possa essere gestita contranquillità: i rinnovi di De Maio e Burdisso con l’attesa consacrazione diIzzo mettono in condizione Gasperini di poter attendere il rinforzo che pureserve per completare il reparto. Se questo fosse Rugani ci si troverebbe difatto con quattro titolari per tre maglie o, in alternativa, con quattrocentrali in grado sia di difendere a tre che a quattro. Le alternative presentiin rosa (Rosi,Tambè, Sampirisi e Krajnc, dati come partenti) saranno valutate aNeustift. Sempre in Austria giungerà il nuovo acquisto (da ufficializzare)ovvero Issa Cissokho, esterno destro del Nantes in grado di coprire tutta lafascia.
Caratteristiche simili a quelle dello svincolato Jonathan, trattato inquesti giorni. A sinistra c’è ancora Marchese ma è chiaro come da quella partequalcosa dovrà accadere.
Il centrocampo
A centrocampo la sfida forse più intrigante del Genoa delnuovo corso: la cessione di Bertolacci per il lancio definitivo di Tino Costa.
L’argentino,pur essendo al centro di voci, non andrà da nessuna parte essendo in prestito finoa giugno 2016 con diritto di riscatto per il Genoa, dallo Spartak Mosca. Costaagirà (fisico permettendo) nel 3-4-3 ed eventuali varianti fra i mastini Kucka (Gasperini nonci rinuncia) e Rincon con i rientri di Greco e soprattutto diTachsidis.
Non è da escludere che l’ellenico possa avere dopo anni la suachance. Il reparto sarà completato da Laxalt e da Mandragora, enfant prodige diScampia (vicino di casa di Izzo) pronto a emulare Sturaro. La mediana è ilreparto dove forse sarà necessario intervenire meno, per quanto non siano daescludere uno o due rinforzi di qualità, anche per garantirsi da eventualiricadute di Tino Costa. Anche qui sarà fondamentale scegliere gli esterni giustialla luce degli addii di Edenilson e Bergdich.
L'attacco
In attacco, molto sembra fattoal netto dello stallo di Perotti che, comunque finirà, sarà determinante per gli equilibri anche alla luce delle partenze di Falque e Niang: gli arrivi diLazovic, Gakpe e Pandev erano sicuri da febbraio e la conferma di Pavoletti èstata un’ottima notizia.
Restano da sistemare un paio di tasselli: uno riguardala posizione di Borriello che, ancorché svincolato, vorrebbe restare al Genoa. Difficilema non impossibile, dati i rapporti con Preziosi. Il mercato suggeriva la pistaM’Poku, con l’ex cagliaritano in arrivo grazie a una formula simile a quellache portò in dote Lestienne. Sembrava fatta ma si attende l’ufficialità per unatrattativa in grado di consegnare a Gasperini un giocatore potenzialmente ingrado di fare al caso suo. In rosa anche Fetfatsidis di rientro dal Chievooltre a Ragusa e Improta già al centro di trattative.