Il Torino è in ritiro a Chatillon e ci resterà fino al 6 agosto. Durante la presentazione della squadra alle autorità Giampiero Ventura ha risposto ad alcune domande della stampa. Come si legge nell'articolo scritto da Gian Luca Sartori su Toro News, il tecnico ha parlato di tutto, tra cui anche della trattativa con Abel Hernandez, l'attaccante che sarebbe da tempo nel mirino dei granata per completare il reparto offensivo e riuscire a fare il salto di qualità che manca. Ventura ha detto che non sa neanche se ci sia una trattativa, "è stata fatta una campagna acquisti in cui manca un tassello e lo stiamo aspettando".

Potrebbe darsi anche che l'attaccante arrivi a Chatillon e "chiunque arrivi lo deve fare con la voglia di mettersi in discussione e con la massima disponibilità". Ci sono i presupposti perché succeda qualcosa di buono e tutti i giocatori dovranno crescere in maniera esponenziale e continua in modo da permettere al Torino di raggiungere i suoi traguardi: "L’Europa deve diventare una normalità e non l'eccezione".

Allenamenti a porte aperte

Durante il ritiro di Bormio la squadra ha lavorato a livello fisico, mentre a Chatillon lavorerà a livello tattico. "Tutti i giorni ci saranno allenamenti a porte aperte", ha continuato Ventura, "quando chiudo le porte è perché i giocatori hanno bisogno di più concentrazione perché si scende nel dettaglio delle spiegazioni".

La squadra che vincerà il campionato secondo Ventura è a detta di tutti quella che i granata non amano nominare, però le incognite sono parecchie. Nel prossimo campionato ci sarà più equilibrio senza una sola squadra al comando fin dall'inizio, Fiorentina e Napoli possono fare molto bene.

Oggi il Torino ha solo giocatori di proprietà

Forse questo è il Torino più forte che Giampiero Ventura abbia mai allenato. "L’anno scorso di questi tempi era tutto drammatico” e da allora è stato fatto un ottimo lavoro di programmazione. Oggi la squadra ha solamente giocatori di proprietà senza nessun prestito ed è sulla buona strada per diventare grande".

La maggior parte ha meno di 24 anni e molti giocano nella nazionale italiana, un esempio su tutti è Marco Benassi, che "l'anno scorso aveva grosse difficoltà e non era abituato alla pressione di una piazza come il Torino". Riguardo ai nuovi arrivati Giampiero Ventura ha concluso con un commento su Daniele Baselli, il tempo dirà quale sarà il ruolo migliore dove potrà giocare. È giovane e a 22 anni "sta iniziando un percorso per capire chi è e che cosa può diventare".

Una parte dell’intervista di Giampiero Ventura