Nel giorno in cui il Genoa torna a lavorare in vista dellaprossima stagione, il presidente Enrico Preziosi ha parlato. Non ha usato mezzitermini il Joker, rispondendo nel corso di una conferenza stampa a domandeinerenti gli umori della piazza. I tormentoni estivi restano essenzialmente tre:la vicenda Perotti, l’umore di alcuni tifosi e la licenza Uefa.
Il campo
Dal punto di vista del campo restano valide le deduzionidella vigilia, con la sola esclusione di Fetfatzidis dal gruppo partito perNeustift. Fuori il greco, rimasto con gli altri fuori rosa, è chiaro che ilmercato porterà in dote un uomo destinato a rimpiazzarlo e, verosimilmente, sitratterà di una punta esterna meno 'equivoca' tatticamente, rispetto all’anarchicoFet.
Intanto Preziosi, le cui dichiarazioni odierne sono state riprese dal sitodel giornalista Sky Gianluca Di Marzio, ha confermato l’imminente arrivo diCisshoko dal Nantes.
Nel corso del ritiro austriaco si attendono altri colpiper la difesa e per le fasce, specialmente a sinistra. In mezzo potrebbe esserela volta di Tachsidis, per un centrocampo ricco di muscoli e geometrie conRincon, Kucka e Tino Costa. Sempre in chiave mercato, Preziosi ha rivendicato l’esborsoper il riscatto di Pavoletti oltre che il valore di Gakpe e Lazovic.
Perotti 'licenziato'?
Il presidente non ha risparmiato Perotti, di fattolicenziandolo o quasi. Preziosi ha affermato che nessuno, fra i tifosi, saràdisposto a spendere 100 euro a testa per tenere l’argentino, che lo scorso annoera arrivato circondato fra mille dubbi, gli stessi che oggi circondano icalciatori che la piazza non ha ancora imparato a conoscere.
Parole chepreludono alla partenza dell’argentino che, raffreddatasi la pista Napoli,potrebbe tornare in Spagna e magari al Valencia, sempre ammesso che arrivi un’offertaritenuta soddisfacente per il Genoa che, almeno su questo fronte, ha ilcoltello dalla parte del manico.
Almeno fino a quando l’argentino non sistancherà di un trattamento forse ingeneroso (giorni fa il Secolo XIX ha parlato diproblema psicofisico), compensato tuttavia dallo sterminato affetto che,comunque andrà a finire, i tifosi genoani continueranno a tributargli perché,per molti di essi, Perotti non è solo un calciatore, ma anche un uomo che lapiazza sente “suo”.
L’intervento popolare, evocato da Preziosi come convitatodi pietra, non servì neppure a “salvare” Meroni, urge ricordarlo.
I tifosi facciano i tifosi
I tifosi facciano i tifosi, concetto chiaro che non mancheràdi generare ulteriori polemiche. Il presidente ha così liquidato una protestadella tifoseria organizzata che, non colorando il Ferraris, rischia di fare delmale innanzitutto al Genoa, inteso come squadra.
Preziosi, quindi, ha chiestoper l’ultima volta scusa dopo la mancata licenza Uefa, affermando che non èpossibile scusarsi in eterno. Quindi ha confermato di aver pagato i premi europeisapendo che sarebbe stato inutile. Col senno del poi e con un bilancio dasalvaguardare, una scelta doppiamente incomprensibile.
Obiettivo Coppa Italia
Il presidente tuttavia, promettendo che non si ripeterà più lafiguraccia Uefa, non si è negato un sogno per l’anno che inizia: la Coppa Italia,già evocata da uno che per questa competizione è una sorta di talismano, quelGoran Pandev che nella sua esperienza italiana ha fatto incetta della secondacompetizione italiana. Il Genoa partirà dagli ottavi e, mai come quest’anno ealla luce del regolamento, provarci non è una missione impossibile.