La tregua continua a vacillare. Nonostante quanto emerso al termine dell'ultima riunione della tifoseria organizzata del Genoa, ora gli stessi gruppi che abitualmente riempiono il Ferraris hanno preso nuovamente posizione. Stavolta un accenno di protesta c'è, anche se il gesto viene definito "segnale forte" e quindi non si può ancora parlare di contestazione.

Tifosi vs Preziosi

Il bersaglio dei tifosi che hanno redatto l'ultimo comunicato della tifoseria organizzata resta Enrico Preziosi che, con riferimento alla conclusione beffarda di stagione al di là del campo, viene accusato di "tradimento".

I tifosi che si riconoscono in tutte le sigle della tifoseria organizzata, quindi, si sono detti "stanchi" del modo in cui Preziosi sta gestendo la Società ed è per questo che il "segnale forte" si rende necessario e durerà fino a che non si avvertiranno concreti cambiamenti.

I termini della protesta

Non si tratterà di contestazioni come nell'epoca spinelliana ma di un Ferraris destinato a riempirsi come di consueto (ma su questo i genoani potrebbero fare meglio, al di là dei tanti abbonati in Nord) ma senza il colore rappresentato da vessilli, striscioni e coreografie. Performance di tifo che hanno reso il Genoa, in Italia e nel mondo, forse più celebre e conosciuto di quanto non sia accaduto negli ultimi decenni sul campo, salvo qualche eccezione.

Solo pochi mesi fa, la Gradinata Nord veniva riconosciuta da FTB Pro, come tifoseria più spettacolare d'Italia, alle spalle solo del Muro Giallo di Dortmund e della Kop del Liverpool nell'intero continente. Nell'empireo del calcio, almeno per quanto concerne la cornice, il Genoa c'è eccome e le licenze non occorrono. O forse sì, alla luce di quanto comunicato stamane dai tifosi.

50 sfumature di...tifo

Tifosi che non possono certamente considerarsi come una sorta di monolite. Né per esaltarli né tanto meno per denigrarli, magari definendoli inopportunamente "tifosi da tastiera" dimenticando che spesso quelle tastiere vengono digitate dai gradoni del Ferraris. La rete, come stiamo spiegando da qualche giorno, pullula di siti, gruppi e blog ostili alla Società e a Preziosi, imputato di aver smantellato la squadra del sesto posto dopo aver promesso il riscatto post licenza (negata) Uefa.

Il tutto assomiglia a un vulcano pronto a eruttare, non appena sarà ufficiale la vendita di Perotti e anche luoghi virtuali un tempo ritenuti filo-societari, ora sono pericolosamente in bilico verso posizioni di protesta.

Preziosi non è solo

Esiste anche una fazione di genoani che non amano definirsi preziosiani ma, semplicemente, persone dotate di memoria che guardano al di là dell'oggi. Gente che riesce ad apprezzare quanto ottenuto da questa gestione e che riesce a contestualizzare perfino le cessioni più dolorose, pur di vedere il Balordo stabilmente in A; o gente che semplicemente si domanda cosa sarebbe del Genoa, nel contesto economico attuale dove anche la Cina sta vivendo la sua piccola recessione, senza l'odiato "foresto" che, oltre ad aver evitato il fallimento e stabilito il record dal dopoguerra in fatto di stagioni consecutive in Serie A, continua a costruire (grazie ai suoi uomini) squadre degne di essere applaudite. Su questo punto, precisiamo, nessun dubbio: la squadra sarà sostenuta dall'intera tifoseria compresa quella organizzata e con il gruppo massimo appoggio al tecnico Gian Piero Gasperini. Uno che, dopo un passato "divisivo" è forse la vera garanzia di stabilità tecnica in questo pazzo, pazzo, Genoa.