Alcuni allenatori basano la loro filosofia sulla durezza degli allenamenti e sulla disciplina. Viene in mente il nome di Zeman, famoso torturatore di veterani e giovani promesse, sin dai tempi del Foggia di Signori e Baiano. Certo anche l'Arrigo Sacchi dei tempi del Milan non scherzava. D'altronde non potevaesserci altro presupposto per il gioco corale con il quale l'allenatore emiliano ha vinto praticamente tutto in Italia e nel Mondo.
Nonostante le vittorie, qualcuno faticava ad accettare le corse infinite e gli esercizi estenuanti ai quali l'allenatore sottoponeva i suoi atleti.
Tra questi figurava l'olandese Marco Van Basten, punta di diamante nonchè pilastro del Milan sacchiano.
Nel suo ultimo libro, pubblicato non moltotempo fa, Arrigo Sacchi racconta un aneddoto che ha come protagonista lui, Marco Van Basten e... La proprietà transitiva.
Un bel giorno, dopo l'ennesimo allenamento sfiancante, Marco Van Basten si presentò al cospetto di Arrigo Sacchi e chiese: "Ma per quale motivo dobbiamo correre così tanto? Mister, se mi stanco troppo non mi diverto!"
L'allenatore, con il tono del professore che spiega qualcosa all'allievo, gli illustrò la teoria sacchiana del divertimento. "Caro Marco, ti non devi divertirti giocando. Devi giocare per divertire il pubblico. Solo allora, quando il pubblico si sarà divertito vedendoti giocare, e sarà riuscito a dimenticarsi per qualche ora dei suoi problemi, ti divertirai anche tu.
Devi divertirti per proprietà transitiva".
Arrigo Sacchi racconta che dopo quel rapido scambio di battute, Van Basten smise di lamentarsi. Non smise però di far gol, a divertire il pubblico e a divertirsi...
Stiamo parlando di uno degli aneddoti più belli e curiosi che riguardano il cigno di Utrecht, un giocatore che quando entrava in campo faceva tremare gli stadi di mezza Europa. Non a caso la sua fama rimane intatta anche a distanza di anni...
Classe, potenza e caparbietà: erano questi gli attributi di uno dei giocatori più amanti dal popolo rossonero!