Bisogna vincere per convincere. Con l’Udinese, la Lazio non può sbagliarese vuole uscire dalla nebbia delle due sconfitte subite contro il Bayer Leverkusen e contro il Chievo. Questo deve fare la Lazio, per tornare ad essere quella dello scorso anno, quella che aveva fatto vedere, nella seconda parte della scorsa stagione, il miglior calcio d’Italia.

Terza in campionato dopo una rincorsa mozzafiato, finalista di Coppa Italia e finalista di Supercoppa Italiana, finali entrambe poi perse contro la Juve. Questa era stata la Lazio guidata da Pioli, allenatore per la prima volta alle prese con una grande piazza.

Vittorie, applausi e ritorno in massa dei tifosi allo stadio ad applaudire Felipe Anderson ed i suoi compagni. Sembrava un meccanismo ben oleato che però aveva un difetto: non sapeva vincere le partite importanti, quelle decisive. E allora forse occorreva porre rimedio a questo difetto, soprattutto in previsione dei preliminari di Champions League contro il Bayer Leverkusen. E invece non è stato fatto. La campagna di rafforzamento è subito apparsa inadeguata soprattutto se paragonata al lavoro fatto dalla concorrenza. Roma, Inter e Milan sembrano aver fatto molto di più dei biancocelesti, sicché pronti, via, la Lazio ha perso il confronto con le “aspirine” tedesche che a casa, nella gara di ritorno, dopo aver perso all’Olimpico di Roma, di misura, hanno travolto la squadra di Klose con un sonoro tre a zero.

Brutta figura difficile da digerire ed i contraccolpi si sono avuti dopo pochi giorni.

Sette goal subiti, nessun realizzato

A Chievo la Lazio ha lasciato tre punti prendendo altri quattro goal senza nemmeno segnarne uno. I tifosi, da allora, sono sotto choc e resta costante la preoccupazione urlata nelle varie radio sportive romane.

Serviva un attaccante, serviva prima delle due gare importanti, a Pechino e in Germania, questo il comune sentire della tifoseria che oltretutto deve digerire l’avvio convincente dei cugini giallorossi che si candidano per la vittoria dello scudetto, Juve ed Inter permettendo. E allora non ci resta che aspettare la ripresa del campionato per vedere se i biancocelesti sono in via di guarigione e se Matri, arrivato l'ultimo giorno di calciomercato, potrà risolvere un deficit in area di rigore che squadre ambiziose non possono permettersi.