E' ormai innegabile che la dominatrice assoluta delle scorse quattro stagioni della Serie A abbia attraversato un inizio di campionato a dir poco tragico. E' però altrettanto innegabile che le convincenti prestazioni in Europa, oltre a evitare che gli animi dei giocatori sprofondassero tra le sabbie mobili delle ansie di vittoria e della scarsa fiducia, lasciassero tranquillo Max Allegri come direttore d'orchestra di una squadra in fase di rodaggio.L'allenatore autore del quasi-triplete dello scorso anno si è sempre espresso con termini di fiducia nei confronti della sua squadra, anche nelle fasi più delicate di questo inizio di stagione.
L'esito della partita
E ieri, finalmente,prima vittoria allo Stadium, in campionato. Nella mente di tutti i tifosi ad inizio gara, dopo il gol di Mounier (terzo in campionato)erano cominciatiprobabilmente a balenare con effetto delay abbagli e sfortune degli scorsi match, in cui la Juve, trovandosi sotto, mai riusciva nella reazione vincente. Stavolta invece, il ruggito di vittoria che ha portato ai tre punti ed ha impedito al Bologna di risollevarsi dall'ultimo posto dopo la vittoria del Carpi, è arrivato dai due attaccanti Morata e Dybala (il gol di quest'ultimo su rigore) e dalla piacevole sorpresa Khedira che ha confermato ciò che di buono già visto contro il Siviglia nel mercoledì di Champions scorso.
I numeri dicono...
Juve ancora in corsa? Presto per dire se conclusa la fase di crisi. Un campionato si vince con l'esperienza e molta di questa è andata perduta con le ormai note tre grandi cessioni. Inoltre le tre sconfitte che tengono ancora inchiodata la squadra ad un magro dodicesimo posto, potrebbero essere statisticamente un dato più che indicativo: la nostra serie A è stata sempre vinta da squadre che incassavano un numero limitatissimo di sconfitte, già peraltro raggiunto dai bianconeri.
Anche la difesa sebbene mantenga gli stessi uomini dell'anno scorso, fa incassare una media goldecisamente più alta: 0,6 di tutta la scorsa stagione contro 1,1 di queste sette partite. In serie A vincono solitamente le squadre più solide difensivamente e questi numeri in effetti, hanno un peso rilevante.
Nessun Leader
Di certo però, un campionato così aperto a sorprese non si intravedeva da anni.
I presupposti per un grande divertimento ci sono tutti: Roma e Napoli (dopo la grande vittoria di San Siro)sembrano riprendere fiducia con Garcia che cambia modulo in seguito agli infortuni di Dzeko e Totti, e Sarri che comincia finalmente a dare al Napoli l'assetto difensivo che era mancato nelle scorse stagioni. A grande sorpresa la viola è in testa e, sebbene la rosa sia inferiore alle big, sembra comunque convincere il gioco proposto da Sousa nelle ultime gare.
L'Interha mostrato nelle ultime due partite le sue più indicative debolezze, il Milan gioca a sprazzi ed è una vera e propria altalena con quattro sconfitte e tre vittorie. La Lazio è terza dopo che sembrava condannata alle retrovie dal mancato ingresso in Champions che, abbattendo il morale dei giocatori, aveva spinto verso le sonore sconfitte a Verona (contro il Chievo) e a Napoli.
Contro ogni calcolo
Nonostante tutti i numeri siano contrari e la difficoltà molto alta, molti potrebbero anche pensare, contro ogni pronostico realizzato su base statistica, che la Juve sia ancora in corsa per la vittoria dello scudetto. Alla fine anche Bukowsky beffeggiavafilosofia della statisticasecondo cui "un uomo con la testa in un forno e i piedi nel congelatore avrebbe dovuto avereuna temperatura media". E poi, per quanto la statistica possa piacere ai giornali, ci sono stati infondo anche campionati in cui la squadra vincente ha incameratoun numero piuttosto alto di sconfitte. L'esempio più recente nel 94/95. Ben 7 sconfitte dalla Juve vincente quell'annata. E' vero che si trattò di un caso abbastanza isolato, ma considerando che piacciono tanto i dati...