"Non c'è due senza tre". Questo modo di dire si può utilizzare tranquillamente per indicare l'ennesimo fallimento di una squadra italiana impegnata nei playoff di Champions League. Per il terzo anno consecutivo non si riesce ad avere nella competizione europea per eccellenza a livello di club, tutte e tre le squadre italiane. Quest'anno è toccato alla Roma dover retrocedere in Europa League. Dopo il buon pareggiato rimediato in Portogallo, in casa la squadra capitolina non è riuscita a concretizzare questo piccolo vantaggio e, anzi, ne è uscita con le ossa rotte.

Sembrava una squadra totalmente diversa da quella vista tre giorni prima in campionato. E' stata tradita proprio da coloro in cui la gente si aspettava di più, De Rossi e Dzeko.

Capitan Futuro non solo non è riuscito a trascinare la squadra alla qualificazione, ma in più si è fatto espellere, lasciando la squadra ancor più in difficoltà, mentre l'attaccante bosniaco non è riuscito a ripetere la buona gara di sabato. Poi se aggiungiamo l'espulsione anche di Emerson, il gioco è fatto e il Porto si è trovato le porte spalancate per l'accesso alla fase a gironi. Un Porto, che, detto sinceramente era anche un avversario abbordabile. Non era più il Porto di qualche anno fa in cui militavano giocatori del calibro di Falcao, Hulk e Jackson Martinez.

Ma non sicapisce come mai le squadre italiane non riescano a superare questo scoglio.

E' un problema puramente di preparazione fisica? O mentale? Tutti sognano di poter giocare in questa grande competizione e allora perché non si riesce a trovare una soluzione? Negli ultimi due anni, prima della Roma, abbiamo visto prima il Napoli (2014-2015) uscire per mano dell' Athletic Bilbao e poi l'anno scorso la Lazio per mano dei tedeschi del Bayer Leverkusen.

Prima di loro, solo il Milan, l'ultimo Milan europeo, quello di Allegri ( fino a gennaio, prima dell' esonero) era riuscito nel 2013- 2014 a superare l' ostacolo olandese del Psv. Ancora prima dal 2010 in poi la Sampdoria dell'accoppiata Cassano - Pazzini e per ben due volte l'Udinese avevano fallito la grande occasione. Ora non ci rimane che tifare per Juventus e Napoli e sperare anche nell'Europa League con Roma, Fiorentina, Inter e ci si augura anche il Sassuolo di poter fare strada e giungere alla finale di Stoccolma.

Sperando che tutte le squadre italiane non snobbino questa competizione che rimane lo stesso avvincente e forse questo è il grande errore. Non considerare importanti le coppe, anzi sembrano più un peso enorme da sopportare. Ma pensiamo agli introiti che ne ricavano, pensiamo che arrivando alla vittoria finale c'è l'accesso alla prossima Champions League. Proviamo a pensare e non aspettare la manna del cielo che ci riporterà tra qualche stagione le famose quattro squadre in Champions, ovviamente sperando che la quarta classificata superi i play off.