La tragedia dell’aereo precipitato in Colombia con la morte di 71 passeggeri, tra cui quasi tutta la squadra brasiliana del Chapecoense, ha profondamente segnato il mondo dello sport. Dopo le lacrime ed il dolore, anche in Italia iniziano a proliferare le iniziative per non lasciare solo il club brasiliano quando si saranno spenti i fari dei mass media internazionali.
Accanto a gesti molto significativi, come il lutto al braccio con cui i giocatori del Torino sono scesi in campo nella gara di Coppa Italia contro il Pisa, stanno arrivando iniziative estremamente concrete.
Tra esse spicca quella della Sport Man Procuratori Sportivi che ha annunciato di essere pronta a sbarcare in Brasile con uno stuolo di giocatori per ricostruire subito l’organico tecnico della società bianco verde.
“Accanto al cordoglio ed al lutto per una tragedia umana e sportiva che ha gettato nel dolore tutto il mondo – ha detto manager della Sport Man Procuratori Sportivi, Alessio Sundas – siamo convinti che sia arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e realizzare fatti concreti per correre in aiuto del Chapecoense, distrutto dall’incidente aereo in Colombia. Un club si cui tutti gli appassionati di calcio si sono innamorato che rischierebbe di scomparire dal panorama calcistico una volta spenti i fari della commozione.
La favola della Chapecoense non può finire così. E’ stata una storia meravigliosa che solo il calcio sa raccontare, è nostro dovere intervenire per sostenere la società sud americana dal punto di vista tecnico”.
Come aiutare la società brasiliana della Chapecoense?
E così dal cilindro del manager è balzato fuori un progetto che non mancherà di suscitare scalpore a livello internazionale.
“La Sport Man – ha spiegato Sundas - ha in agenda oltre cento calciatori, molti dei quali hanno dato in queste ore la disponibilità a trasferirsi in Brasile per vestire la gloriosa casacca della Chapecoense. Atleti provenienti da tutto il mondo che la nostra organizzazione è pronta a mettere a disposizione del club per avviare in modo concreto la ricostruzione.
Siamo pronti a partire per il Sud America anche subito, stiamo contattando la Federazione Calcistica Brasiliana per conoscere le modalità tecniche e burocratiche con cui possiamo intervenire. La Chapecoense è un patrimonio del mondo del football che dobbiamo difendere in ogni modo. I calciatori di cui deteniamo il cartellino sono pronti a salire sull’aereo per Rio de Janeiro”.