Arrivato quest'estate grazie ad un blitz di mercato, soffiandolo a diverse squadre tra cui il Napoli, Gianluca Lapadula ha esordito in Serie A con la maglia del Milan all'età di 26 anni. L'attaccante italiano solo dopo tanta gavetta tra campionati esteri e serie italiane minori è riuscito a fare il grande salto.
In queste prime 21 giornate giocate dai rossoneri, il calciatore milanista ha messo a segno 4 reti, oltre ad avere a referto anche un assist e due rigori procurati. Lapadula ha rilasciato un'intervista al mensile ufficiale rossonero "Forza Milan!", in attesa di sfidare la Sampdoria , prossimo avversario in campionato.
Lapadula: "Milan la squadra più gloriosa in Italia, non puoi rifiutarla"
Sulla gavetta per arrivare in Serie A: "Sì, ne ho fatto tanta. Il mio approdo al Milan deriva da diverse cose ma in primis dall'atteggiamento che ho sempre avuto, dalla voglia di rincorrere l'avversario. Che sia Lega Pro, Serie B, campionato sloveno o Serie A"
Sul primo pensiero sul Milan: "Il Milan è la squadra più gloriosa in Italia. Appena è arrivata la loro offerta per acquistarmi, ho subito detto di sì. Una squadra del genere non puoi rifiutarla perché ha una storia, un trascorso, oltre che una società organizzata. E tutt'ora lo riconfermo"
Sul suo primo ricordo di calcio: "Ho iniziato come portiere in una squadra dilettantistica di Torino.
Quello è stato il mio primo passo verso il calcio. Poi dopo ho cambiato ruolo e la palla la portavo con me anche nel letto quando dormivo!"
Sulla famiglia ed i ricordi legati al calcio con essa: "Io e mio fratello tenevamo molto ad andare al campo e mio padre era sempre il primo a mettersi a disposizione per portarci. E se non poteva lui, trovava sempre qualcun altro.
Ci hanno aiutato molto nell’introduzione allo sport".
Su un errore che non rifarebbe: "Il rigore a Doha, in Supercoppa contro la Juventus. Dopo quel giorno ne sono seguiti tre in cui con la testa c'ero e non c'ero. Ringrazio i miei compagni che mi hanno salvato vincendo. Proprio in questi giorni ho voluto calciare a tutti i costi in partitella un rigore. L'errore mi ha dato uno stimolo in più, ma solo dopo i primi tre giorni (ride, n.d.r.)"