Real Madrid-Napoli non è finita e non solo perché c'è ancora la partita di ritorno. Gli strascichi sono evidenti e fanno male un po' a tutti. Ci avevamo creduto tutti ed è questo il problema, forse. Alzi la mano chi non ha immaginato almeno per un momento il colpaccio al Bernabeu. Ci avevano convinto le parole del capitano Hamsik, leader almeno a parole, le intenzioni esternate dal tecnico Maurizio Sarri che addirittura si diceva indeciso tra le 3 e le 4 punte. E ci aveva illuso il nostro essere decisamente romantici, perché il napoletano crede a Babbo Natale, alla Befana e pure all'uomo nero.

Tutti abbiamo creduto che il nostro Kalidou Kuoilibaly fosse tanto forte da fermare il pallone d'oro Cristiano Ronaldo e chiunque fosse passato dalle sue parti. Tutti abbiamo creduto che Mertens avrebbe replicato le sue magie anche di fronte ai maghi madrileni. Così non è stato e come sempre dopo un bel sogno ci si sveglia. Risveglio alquanto burrascoso con il presidente De Laurentis che a caldo non le manda certo a dire al suo tecnico, accusandolo di aver usato la difesa alta, di non aver pensato o provato tattiche alternative e di aver lasciato circa 50 milioni di euro in panchina (parliamo di Maksimovic e Rog) e 18 in tribuna, Pavoletti. Parole dure, inopportune, fuori tempo e fuori luogo.

Andavano dette in ufficio, neanche nello spogliatoio. de laurentis è il presidente ed ha il diritto di lamentarsi, ma non di denigrare pubblicamente il proprio tecnico. E' evidente che i due non si sopportano, ma è evidente che nessuno dei due ha il coraggio o la volontà di rompere il rapporto (a Sarri pare costerebbe 8 milioni di euro di penale).

Detto questo sono evidenti alcuni limiti di Sarri, forse troppo lodato per rendersi conto che tutti hanno ancora da imparare, anche lui che non aveva mai allenato a questi livelli. Il Napoli di Madrid è sembrato il Napoli di Torino, più che un 4-3-3 si è presentato con un 4-5-1 con Insigne e Callejon che partivano bassissimi.

Non ha attaccato con convinzione, sembrava volere cercare il contropiede ed usare il palleggio per tenere lontani i madrileni. Tutto già visto, come le sostituzioni ritardate e spesso quantomeno rivedibili. De Laurentis ha il merito di aver portato il Napoli a questi livelli, Sarri quello di aver costruito un gioco meraviglioso, adesso è il momento di andare oltre. Il presidente investa in un paio di campioni affermati, come quelli che hanno vinto la partita a Madrid e nelle strutture, e Sarri impari dai propri errori ed abbia più coraggio nelle scelte, perché effettivamente vedere 50 milioni buttati in panchina non è una bella cosa, soprattutto quando vedi un Albiol che ha 32 anni e mette in scena, nella serata decisiva, tutti i limiti tecnici che ha nel repertorio e un KK ancora non al meglio dopo le fatiche della Coppa d'Africa e quando vedi che Hamsik si nasconde e pensi che Rog probabilmente se li divorerebbe gli avversari con quella gamba (che anche Sarri gli riconosce).

Dobbiamo crescere tutti, società, squadra e tecnico. Forse anche i tifosi, ma diciamo la verità, 15000 napoletani a Madrid e, come segnalato dal grande Matino, nessun incidente. Gli unici che hanno vinto solo loro: i tifosi.