L'avvento di Suning all'Inter è stato per forza di cose visto da subito con un certo scetticismo. L'era Thoir non ha lasciato il segno e c'era il dubbio che si potesse ripetere la storia con i nuovi investitori asiatici che, invece, hanno da subito dato l'idea di avere voglia d investire per riportare a grandi livelli l'Inter. La strategia adottata dai cinesi risulta essere piuttosto chiara: per avere un ritorno è necessario valorizzare il brandi di un club e per farlo occorre necessariamente vincere.

Progetto tecnico

Fare calcio tuttavia non equivale a gestire un'azienda, sebbene il focus su spese e ricavi debba necessariamente essere costante.

Affinché un club imbocchia la via del successo deve affidarsi a manager che conoscano bene le dinamiche di uno sport che ha mille sfaccettature, soprattutto quando si tratta di gestirlo a livello sportivo. Non a caso Suning ha scelto di affiancare Walter Sabatini a Piero Ausilio per dare vita ad una struttura che possa assicurare la creazione di un progetto tecnico che nel tempo possa essere vincente. A completare il quadro è arrivato un Luciano Spalletti che, a differenza dei suoi predecessori, pare avere la stoffa e la personalità per entrare anche nel merito delle scelte strategiche. Per molti versi il suo ruolo appare simile a quello di Roberto Mancini, ma con meno pretese.

I giovani

La bontà del progetto di Suning trova riscontro nella volontà di puntare sui giovani.

I successi ottenuti con le formazioni giovanili certificano che tra le poche cose non cambiate dell'anima interista c'è la voglia di avere un'anima votata alla valorizzazione dei giovani. Crearsi dei campioni in casa permette di risparmiare le grosse cifre che servono per acquistarli quando sono già formati e l'altra linea della strategia è rappresentata dalla voglia di andare ad acquisire i migliori giovani prima che esplodano.

E' il caso di Bastioni, difensore centrale classe '99, che sarebbe ad un passo dai nerazzurri. L'arrivo del calciatore autorizza a credere che la poca voglia di investire tanto su un marcatore dipenda dalla voglia di far crescere il calciatore in forza agli orobici e dargli presto i gradi del titolare, affiancandolo ad uno Skriniar che con i suoi 22 anni appare invece già pronto. Tra le soluzioni low cost potrebbe prendere piede quella relativa a Federico Fazio che lascerebbe la Roma per meno di dieci milioni di euro, ma l'Inter punta a spendere meno.