Un affare da far impallidire anche i miliardari più ricchi del pianeta. Un esborso economico senza pari nella storia dello sport, un caso che se vogliamo ha fatto arrabbiare moltissime persone e non solo Josep Maria Bartomeu, presidente del Barcellona. Questa mattina Neymar ha lasciato il centro sportivo dei catalani, quasi sicuramente è oggi il giorno decisivo per il passaggio in Francia al Paris Saint Germain. Le cifre dell'affare sono ancora avvolte da un velo d'incertezza, l'unica cosa che si sa è la clausola rescissoria presente nel contratto del brasiliano: 222 milioni per liberarsi.

Al Khelaifi paga Neymar quanto una squadra di calcio

Molte fonti accreditate hanno ipotizzato come lo sceicco Nasser Al Khelaifi, presidente del PSG, aggirerà il famoso Fair Play finanziario. Questo, in poche parole, non permette ai club di spendere più di quanto introitano, un progetto volto ad aumentare la sostenibilità nel calcio, per evitare bilanci allegri. Al Khelaifi verserà al giocatore 300 milioni di euro, ufficialmente come testimonial prescelto per i prossimi Mondiali in Qatar. Con questi soldi l'ex Santos si svincolerà da solo pagando la sua clausola rescissoria, così da non tesserato firmerà un contratto con il Psg da 30 milioni all'anno per quattro anni. Si fa presto a trarre le cifre: 120 milioni per l'ingaggio e 300 per la sponsorizzazione della competizione in Qatar.

420 milioni: più del costo di Inter, Roma, Lazio e Napoli

Secondo uno studio della società di consulenza Kpmg (che ha valutato le quotazioni dei maggiori club europei) l'Inter è stata valutata circa 399 milioni di euro, con il Napoli fermo a 390 milioni, la Roma a 350 e la Lazio a 230 circa. Volendo il proprietario del Psg - solo con questa operazione - avrebbe quasi potuto acquisire entrambi i club romani.

Cifre spaventose che suonano più come un capriccio che un investimento economico, ma la realtà è ben diversa.

Neymar: un'azienda nell'azienda come Beckham

Le cifre dell'operazione possono sembrare assurde, ma il ritorno economico e d'immagine è enorme. Come possiamo immaginare, tra sponsorizzazioni varie e merchandising, alcuni calciatori sostengono quasi il peso del loro ingaggio.

Uno degli antesignani in questo campo è stato David Beckham, passato nel 2003 dal Manchester United al Real Madrid, dove andò a firmare un contratto di 6 milioni di euro. Cifra monstre per l'epoca. Un'azienda in grado di fatturare da sola, sostenendosi con entrate superiori all'ingaggio. Un esempio del fenomeno collettivo che rappresenta tutt'ora lo "Spice Boy", è il ragazzo che ha speso 19 mila dollari per assomigliare al suo idolo. Insomma, sappiamo tutti che il calcio ormai muove interessi plurimilionari ed è in questa ottica che va visto il passaggio dell'asso brasiliano in Francia.