Solita umiltà, che da sempre lo ha contraddistinto in campo e fuori, sguardo curioso e la scelta di sedersi all'ultima fila, per non dare troppo nell'occhio. Così è iniziata la terza vita di Francesco Totti che, dopo aver incantato per 25 anni sui campi di calcio e indossato la divisa da dirigente, ha deciso di scoprire se c'è posto per lui come allenatore. Infatti ieri è andata in scena a Trigoria la prima lezione del corso Uefa B.
Futuro in panchina?
In tempi non sospetti Francesco Totti dichiarò di non aver nessuna intenzione di intraprendere la carriera da allenatore.
'Un futuro da allenatore? No, sono troppo buono'. Chissà se invece la gestione del suo ultimo anno da calciatore e il rapporto non idilliaco con Spalletti, abbia fatto scattare nell'ex numero 10 giallorosso la voglia di mettersi alla prova. Ogni giorno avrà modo di cimentarsi in questo corso con ben 4 ore giornaliere di lezione, dal lunedì al sabato, per sei settimane. Le materie toccate sono ben dieci, ieri la parte dedicata alla sfera tecnico-tattica. E’ stata una lezione molto introduttiva, con una sessione dedicata alla psicopedagogia. Con questa specifica abilitazione, Totti potrà così diventare un allenatore nel settore giovanile (escludendo la categoria dei Primavera) o addirittura nei Dilettanti, successivamente potrà frequentare il corso Uefa A per arrivare fino alla Lega Pro.
Ma quanti dei suoi compagni di nazionale hanno saltato passaggi intermedi e sono subito arrivati su panchine importanti? Ecco alcuni nomi: Filippo Inzaghi, Ciro Ferrara, Leonardo. Ma gli esempi sono tanti. Ad ogni modo, è davvero questo il futuro che Francesco ha immaginato per sé?
Il presente rimane accanto a Monchi
Finite le ore di corso, il Totti dirigente continua la sua crescita al fianco del direttore sportivo Monchi, dal quale sta imparando un mestiere ugualmente difficile e stimolante.
Ha inizialmente fatto fatica ad entrare a Trigoria senza recarsi negli spogliatoi e infilarsi ai piedi un paio di scarpini ma, seppur lentamente, si sta abituando a ritmi e mansioni differenti. La vicinanza di un tecnico che stima, con il quale ha giocato e vinto uno scudetto, come Di Francesco, e il ritorno a Roma di un ex compagno di squadra al quale è molto legato, ovvero Morgan De Sanctis, stanno aiutando Totti a maturare nella scelta compiuta qualche mese fa. Tra una cravatta e una lezione, il campo dove osservare la Roma del futuro è sempre a portata di mano.