La politica e il calcio si sono sempre intrecciati. E l’Italia non fa eccezione. Eppure, i tifosi interisti e milanisti non sono preoccupati delle manovre economiche del governo Gentiloni o del futuro politico di Berlusconi. Ma invece si interessano delle trame politiche che si discutono a migliaia di chilometri di distanza, precisamente a Pechino.
Il destino del Milan e dell’Inter infatti è legato alle strategia del governo cinese. Pochi mesi fa gli amanti della Beneamata hanno sudato freddo quando si diffuse la notizia che il gruppo Suning fosse finito in una black list del governo cinese sulle società con investimenti esteri irrazionali.
In una economica socialista centralizzata, così come viene definita l’economia del gigante orientale, il governo centrale regola gli investimenti all’estero di soggetti residenti nel paese.
Ad agosto di quest’anno il governo cinese ha pubblicamente dichiarato di voler restringere la fuoriuscita di capitali dal paese, perciò gli investimenti non produttivi e non strategici per la crescita dell’economia cinese verranno limitati e/o vietati. Secondo la nuova normativa gli investimenti esteri nelle attività sportive rientreranno nella categoria solamente da limitare.
Ma non sono solo i tifosi di Milano a tremare. In Europa ci sono diversi clubs di proprietà cinese. In Inghilterra contano sui capitali orientali l’Aston Villa, il West Bromwich e i Wolves.
Anche il Granada, in Spagna, e il Nizza, in Francia, appartengono a società cinesi.
Il XIX Congresso del PCC e l’ombra del calcio
Settimana scorsa si è riunito il XIX congresso nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC) in cui, a parte le frivole discussioni sul modello di sviluppo socio-economico del paese e sulle future strategie militari, ci sono stati dei riferimenti nascosti al futuro del calcio europeo.
I tifosi interisti e milanisti possono dormire sonni tranquilli. Il Presidente cinese XI, nel suo discorso di apertura al congresso, ha comunicato ai 2280 delegati del PCC che la Cina non si chiuderà al mondo. Anzi, l’economia cinese si aprirà con più vigore al mondo.
Nonostante le linee direttive saranno più chiare solamente alla fine dei lavori del congresso, filtra ottimismo sulla libertà di manovra di cui godranno i proprietari di Inter e Milan.
Se le aziende cinesi avranno il permesso di investire nello sport estero, si potrebbero vedere i risultati già nel mercato di riparazione. Sognare non è vietato quindi. Fair play e disponibilità economica delle proprietà permettendo.