Arrivato a Milano per una cifra economica che si aggirava intorno ai quaranta milioni di euro, Andrè Silva era stato presentato come il nuovo Top bomber rossonero, quello che avrebbe tolto le castagne dal forno a Vincenzo Montella ogni qual volta la squadra si trovava in difficoltà. Sabato pomeriggio, ad esempio, allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro il Milan si trovava a vivere l'ennesimo momento complicato di questa nuova stagione calcistica, eppure a risolvere i problemi presenti in campo non c'era lui, l'attaccante portoghese arrivato dal Porto, elogiato dal numero uno al mondo Cristiano Ronaldo e idolatrato dalle tifoserie di parecchi top club europei.
Ogni qual volta il Club di Via Aldo Rossi ha bisogno di qualcuno che risollevi il morale della squadra con una vittoria, Andrè Silva è quasi sempre assente, difatti sono poche le gare di Serie A alle quali il centravanti ha preso parte da titolare. Al suo posto il tecnico campano preferisce inserire Nikola Kalinic, giocatore che a differenza del portoghese non possiede le sue stesse doti tecniche, ma soprattutto non sembra essere un rapace d'area di rigore come lo avevamo visto a Firenze. A questo punto una domanda sorge spontanea: Che ne sarà di Andrè Silva?
Sulle orme di Fernando Torres e Luiz Adriano
E' una storia vecchia che il Milan ha già vissuto e continuando di questo passo continuerà a viverla, stavolta con protagonisti, produttori e sceneggiatori diversi.
Il protagonista di questo film drammatico, come ribadivamo poc'anzi, è Andrè Silva, mentre lo sceneggiatore e allo stesso tempo produttore è Vincenzo Montella, artefice della poca crescita professionale da parte del ragazzo classe '95'. Negli anni recenti ad indossare la maglia numero nove del Milan ci sono stati giocatori come Fernando Torres e Luiz Adriano, poi sappiamo tutti com'è finita la loro avventura a Milano, per cui la maggior parte dei tifosi ha paura che il finale di questa pellicola cinematografica intitolata "Chi l'ha visto Andrè Silva?" terminerà allo stesso modo.
Un attaccante ha bisogno di continuità, pertanto deve giocare ed essere a totale disposizione del mister e dei compagni. Deve sentire la fiducia e il sostegno di tutta la squadra, in maniera tale che possa contribuire a vincere e a fare tanti gol. Filippo Inzaghi, ad esempio, ha fatto la fortuna di questo Club grazie alla fiducia che allenatore, compagni e dirigenza gli avevano attribuito, anche quando le cose non andavano bene, perché è proprio in quei momenti che un attaccante dev'essere coccolato e adoperato al meglio.