Sembrava solo una formalità, ma si è rivelato un fallimento, il doppio confronto con gli svedesi che è costato la qualificazione alla nostra Nazionale e che verosimilmente farà saltare la panchina del nostro Commissario Tecnico.

La cronaca

Italia arrembante fin dal principio del match, schierata con un 3-5-2 dal tecnico Ventura col chiaro piano tattico di pressare alto gli svedesi e metterli così in chiara difficoltà in fase di palleggio. Nel primo quarto d'ora viene negato un rigore per parte, senza però vedere grosse occasioni fino alla mezz'ora quando Candreva infiamma San Siro con un bel tiro concluso sul fondo, dopo un bello spunto di Florenzi.

È un'Italia che cresce nell'ultimo quarto d'ora di primo tempo, sciupando ancora un paio di occasioni (con Immobile prima e con Parolo anticipato da Granqvist poi) prima dello scoccare del 45'.

Nel secondo tempo l'Italia si ripresenta in campo con lo stesso spirito del primo (al 50' buona occasione con Florenzi) ma col passare dei minuti prendono il sopravvento la sfiducia e l'imprecisione. A metà ripresa Ventura getta nella mischia El Sharaawy e Belotti al posto dei deludenti Darmian e Gabbiadini, seguiti al 77' da Bernardeschi per Candreva, nel tentativo di creare i presupposti per un assedio finale. Ma la sostanza della partita non cambia, con gli azzurri all'assalto del pullman che gli svedesi hanno parcheggiato davanti alla propria area di rigore, ma senza esito (da segnalare solo il tiro di El Sharaawy all'88' respinto dai guantoni di Olsen).

Nei minuti di recupero due calci d'angolo finali regalano le ultime speranze al popolo italiano, ma il destino è ormai segnato: Svezia in Russia, Italia a casa.

L'analisi della situazione della Nazionale

Molti gli interrogativi che vengono ora a galla, partendo dal futuro immediato del tecnico (tante le scelte discutibili nel corso di queste qualificazioni), passando per il bisogno di rinnovamento da parte della nostra Nazionale (evidente che si sia chiuso un ciclo con gli addii dei vari Buffon, Barzagli e De Rossi), fino ad arrivare ad un'attenta analisi del nostro intero sistema calcistico.

Le questioni da affrontare solo tante, la certezza di base è che sia stato toccato uno dei punti più bassi della storia calcistica del nostro paese, e una delle prime risposte, che trova l'apice di conferma nei 180' conclusi ieri sera, è che il nostro sistema, ad oggi, non è in grado di reggere il passo delle nazioni principali esponenti di questo sport.