Siamo al ridicolo. Che l’Italia sia il Paese del paradosso lo si sa da molto tempo, ma arrivare al punto in cui un soggetto faccia ricorso contro un organo creato e rappresentato da sé stesso, è chiaramente il segnale principale di come il calcio in Italia sia arrivato al capolinea. Dopo l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali del 2014 in tanti si erano chiesti se il sistema calcio dovesse cambiare in maniera radicale. Di cambiamenti se ne sono visti fin troppi e bisogna dare comunque atto che qualcuno ha avuto più effetti positivi che negativi.

Ma in tutto ciò, se siamo al punto in cui Carlo Tavecchio dichiara “L’ipotesi di una mancata qualificazione al Mondiale del 2018 sarebbe un’apocalisse”, sarebbe forse il caso tornare sui propri passi e fare i necessari mea culpa. Un po’ di sana autocritica non guasterebbe a questo punto.

Le questione Vibonese Calcio

Al di là di una Nazionale che non brilla e la cui qualificazione ai prossimi Mondiali è ancora tutta da guadagnare, andiamo alla questione paradossale già accennata dove due organi sportivi, la Figc e la Lega Pro, hanno deciso di presentare ricorso contro la Vibonese. Eppure non sono passati neanche 15 giorni da quando la stessa Corte Federale l'aveva riammessa nella terza serie accogliendo di fatto il ricorso della società calabrese contro il Messina per via della partecipazione al campionato, ritenuta irregolare.

La firma sulla sentenza della Corte Federale d’Appello porta anche la firma di Carlo Tavecchio, lo stesso che ieri ha presentato ricorso ieri al Collegio di Garanzia del Coni, insieme a Gabriele Gravina. Così si è presa la decisone aperta di schierarsi contro la società del presidente Pippo Caffo. Si tratta della prima volta che una Federazione - non quindi una Procura - impugna presso il Collegio di garanzia una sentenza di una propria Corte d'appello.

Se il Collegio dovesse giudicare ammissibile il ricorso, la Vibonese tornerebbe a giocare in Serie D. Evento paradossale quindi. La sentenza finale dovrebbe essere decisa in maniera definitiva entro sabato prossimo, quando ci sarà in programma la terza giornata del campionato dei Serie C 2017/2018. A questo punto bisognerebbe chiedere al presidente Carlo Tavecchio di usare il metro del “buon senso”, perché si rischia veramente di cadere nel ridicolo; se non altro per salvare la faccia di un'intera istituzione calcistica e sportiva.

E visto che continuiamo teoricamente a vivere e muoverci in uno Stato di diritto, questo benedetto “diritto” applichiamolo. Non ha senso (come FIGC) presentarsi davanti al Collegio di garanzia del CONI. Tra l’altro è come dire: “Abbiamo sbagliato e non sappiamo come uscirne“. Ma una eventuale sentenza contro la Vibonese sarebbe una violazione di un diritto già conquistato.

Le partite di cartello della Serie C.

Andando al calcio giocato, tra le partite che spiccano sulle altre della terza giornata ci stanno i due derby toscani con Arezzo - Pistoiese (lo scorso campionato finì con la vittoria per 1 a 0 dell'Arezzo con un eurogol del bomber Davide Moscardelli) e Livorno - Lucchese (risultato di 1 a 1 con goal tutti nel primo tempo di Venitucci e Mingazzini per i rossoneri) nel girone A.

Nel girone B l'atteso derby tra Reggiana – Modena, per esigenze televisive, verrà posticipata a lunedì 11 settembre 2017, con inizio alle ore 20,45, trasmessa in diretta televisiva da Rai Sport. L'anno scorso finì con la vittoria dei granata con un eurogol di Carlini.

La partita Catania - Lecce che nostalgicamente profuma di Serie A, è la partita di cartello del girone C. Gli etnei dovranno probabilmente fare a meno del difensore Dragan Lovric mentre ha recuperato il fantasista Ciccio Lodi. Il Lecce dovrà fare a meno dell'esterno d'attacco Matteo Di Piazza che, espulso nello scorso match, sarà squalificato dal Giudice Sportivo. L'anno scorso il match terminò con la vittoria dei siciliani per 2 reti a 0 di Gladestony al 71' e Andrea Di Grazia tre minuti più tardi.