Ieri 5 novembre Andrea Pirlo ha calcato per l’ultima volta un campo da calcio. Al minuto 90 il genio di Flero (BS) entra e sostituisce il costaricano Ronald Matarrita, durante l’ultima partita disputata dal New York City nei play-off della MLS. La squadra di NY infatti - allenata da un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, Patrick Vieira - dice addio ai suoi sogni di gloria nonostante la vittoria per 2 reti a 0 contro il Columbus Crew, visto il pesante passivo maturato durante la partita di andata (4-1). Ma la vera notizia è un’altra: Pirlo lascia il calcio.
Dall'esordio in A col Brescia al passaggio all'Inter
Andrea abbandona il calcio giocando una manciata di minuti di un quarto di finale di MLS. Riduttivo per chi ha scritto la storia di questo sport, e lo ha fatto vincendo trofei su trofei, e deliziando i tifosi di tutto il mondo con giocate che lo hanno reso - nei tempi d’oro - il migliore in assoluto nel suo ruolo. Pirlo è stato protagonista di una carriera che definire favolosa è estremamente limitativo. Dopo le giovanili al Flero e alla Voluntas passa al Brescia, squadra con cui esordisce in Serie A all’età di 16 anni. Non fatica ad attirare le attenzioni da parte dei grandi club: appena 3 anni dopo è acquistato dall’Inter. Visto il poco spazio l’allora squadra di Moratti decide di cederlo in prestito, prima alla Reggina e poi al Brescia.
Ed è proprio nella sua Brescia che avviene la grande svolta.
La svolta tattica con Mazzone e i trionfi al Milan
Il ritorno a Brescia nella stagione 2000/01 porta grandi cambiamenti tecnico/tattici per Pirlo. L’allenatore Carlo Mazzone decide infatti di arretrare la sua posizione in campo, impiegandolo non più come trequartista ma come regista di centrocampo, per farlo giocare insieme ad un altro fenomeno del nostro calcio: Roberto Baggio.
Questa svolta porta notevoli risultati, ma nonostante questo il ritorno alla base neroazzurra non sarà definitivo: l’Inter infatti cede il giocatore ai cugini del Milan, per circa 18 mln di €. Ed è l’inizio del trionfo. Con la maglia rossonera infatti Pirlo colleziona 284 presenze e vince 2 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa del mondo per club, 2 scudetti, 1 coppa Italia e 1 Supercoppa italiana.
Il passaggio alla Juve e il capitolo Nazionale
Dopo dieci anni al Milan Pirlo, forte del corteggiamento e di un nuovo interesse attorno a lui, decide di passare alla Juventus. Il club di Torino lo acquista da svincolato, e questa intuizione porterà a grandi soddisfazioni. I 4 anni alla Juve infatti significano 119 presenze e altri 7 titoli (4 scudetti, 1 coppa Italia e 2 Supercoppe italiane). Nel 2015 opta per la Major League Soccer, il campionato di calcio statunitense: 2 anni al New York City conditi da 60 presenze.
Una carriera quindi già fantastica visto i club con cui hai giocato, i tanti trofei alzati, le Champions vinte da assoluto protagonista. Eppure Pirlo è riuscito a fare anche altro.
È in Nazionale infatti che riuscirà a rendere la sua storia calcistica unica, leggendaria: dopo un Europeo vinto con l’Under-21 nel 2000, Andrea vince in Germania nel 2006 il Campionato mondiale di calcio.
Il post su Twitter con cui Pirlo annuncia il ritiro
La notizia ufficiale dell’abbandono al calcio è stata comunicata dallo stesso Pirlo oggi, con un lungo post in inglese sul proprio profilo Twitter. Ecco la traduzione: “Ultima partita in MLS. Come finisce il mio tempo a New York vorrei dire due parole. Voglio ingraziare tutti per la gentilezza e il sostegno nei miei confronti in questa incredibile città. Grazie agli straordinari tifosi, grazie allo staff e a tutti quelli che lavorano dietro le scene, grazie ai miei compagni.
Non solo la mia avventura a New York, finisce anche il mio viaggio da calciatore e per questo vorrei cogliere l'opportunità per ringraziare la mia famiglia e i miei figli per il sostegno e l'amore che mi hanno sempre dato, ogni squadra nella quale abbia avuto l'onore di giocare, ogni compagno con il quale abbia avuto piacere di scendere in campo, tutte le persone che hanno reso la mia carriera così incredibile e, ultimi ma non per importanza, i tifosi in tutto il mondo che mi hanno sempre sostenuto. Sarete sempre con me e nel mio cuore".