La sua è una storia di sofferenza e dolore. Eppure Francesco Acerbi non ha mollato ed è riuscito a ripartire più forte di prima.Francesco Acerbi non ha mollato ed è riuscito a tornare più forte di prima

La risalita di Francesco Acerbi

Francesco Acerbi è nato a Vizzolo Predabissi, il 10 febbraio del 1988. Il difensore centrale del Sassuolo nel 2011 gioca la prima stagione in serie A, totalizzando tra Campionato e Coppa Italia 40 presenze, con 2 gol all'attivo. Nel 2011-2012 gioca nel Chievo sempre in serie A, totalizzando 17 presenze tra Campionato e Coppa Italia, realizzando anche una rete.

Nel 2012-2013 il grande salto in un grande club, passa dal Chievo al Milan. Ma la sua avventura finisce molto presto, a gennaio ritorna al Chievo dove disputa 7 partite. Nel 2013 passa al Sassuolo, dove firma un quadriennale. Ma qui inizia il periodo più duro della sua vita, durante le visite mediche estive gli viene diagnosticato un tumore al testicolo, viene operato d'urgenza e dimesso il giorno successivo. Il 15 settembre del 2013 debutta con il Sassuolo, ma la sfortuna lo perseguita di nuovo. A dicembre 2013 in un controllo antidoping viene trovato positivo, ma è per via del tumore che purtroppo è tornato. Inizia un periodo durissimo per lui, con 4 cicli di chemioterapia che lo tengono lontano dai campi per parecchi mesi.

Ma alla fine francesco acerbi ha vinto ed è ritornato, ha sconfitto il male e ha commosso tutti con la sua forza e la sua voglia di combattere.

Francesco Acerbi ha stupito ancora

Al rientro dopo la terribile malattia il difensore ha collezionato numeri da record,102 presenze consecutive con la maglia del Sassuolo. Ricordiamo che ha fatto parte anche della Nazionale italiana, collezionando 2 presenze.

Record che ha fatto felici i tanti italiani che hanno seguito con tanto amore e preoccupazione la ripresa di questo straordinario personaggio. Che con la sua forza, la sua voglia di vivere e far emozionare, è riuscito a far commuovere l'Italia intera. Quest'estate ha rifiutato l'offerta milionaria dello Zenit di Roberto Mancini, per rimanere al Sassuolo.

Dimostrando riconoscenza al club che gli è stato vicino durante la malattia e grande attaccamento alla maglia. Un gesto che negli ultimi tempi non si vede spesso nel mondo del calcio, dove sta prevalendo il denaro all'attaccamento alla propria maglia. Tutto questo per noi non è una sorpresa, Francesco ha dato dimostrazione di essere attaccato alla vita e non ai soldi. Francesco ha dato dimostrazione di essere attaccato alla vita e non ai soldi