A Bergamo il Napoli ha battuto l'Atalanta grazie al ritorno al gol di Dries Mertens, dopo un lungo digiuno di 10 giornate, ma continuano a far discutere gli episodi di razzismo che nulla hanno a che vedere con lo sport. Ancora una volta è stato preso di mira il difensore senegalese Kalidou koulibaly, fortissimo centrale della squadra di sarri. I tifosi bergamaschi hanno rivolto all'indirizzo del giocatore cori razzisti e gli hanno tirato una bottiglietta, che fortunatamente lo ha solo colpito di striscio. Il compagno di squadra Allan ha raccolto l'oggetto e lo ha mostrato all'arbitro protestando per l'accaduto e i giocatori del Napoli più volte hanno segnalato al direttore di gare gli insulti a sfondo razzista riservati al senegalese.

L'arbitro Orsato e i suoi assistenti hanno rassicurato la squadra partenopea facendo presente che stavano prendendo appunti per segnalare l'accaduto a chi di competenza. Da parte sua Koulibaly non ha voluto commentare quanto accaduto, rivolgendo solo un messaggio d'amore sul suo profilo Twitter alla squadra e alla città di Napoli.

L'attacco di Sarri

A commentare l'accaduto ci ha pensato l'allenatore Maurizio Sarri intervenuto ai microfoni di Sky e sottolineando come gli insulti non sono stati rivolti al solo Koulibaly: "Penso che l'arrabbiatura per i cori razzisti gli sia passata - riferendosi al centrale senegalese - Ci sono varie forme di razzismo: quella più fastidiosa è forse quella che succede a Koulibaly, ma non è nemmeno molto simpatico sentirsi chiamare terroni per tutto il corso della partita".

Il brutto episodio è passato per lo più inosservato, per ciò che riguarda i media, solo pochi organi di informazione hanno riportato l'accaduto e, viste le varie campagne antirazzismo e gli episodi accaduti nel corso degli anni, non si capisce il perchè.

Episodi recenti di razzismo

Fatti di questo genere hanno spesso tenuto banco per settimane sui media e sui social, come ad esempio l'episodio recente accaduto a Sulley Muntari: il giocatore fece capire platealmente che era stato insultato in modo razzista e chiedeva provvedimenti da parte dell'arbitro, lasciando poi volontariamente il campo.

È successo tante volte di assistere a sanzioni contro società e tifoserie per questo motivo, che riguarda anche il razzismo territoriale e il Napoli e le altre squadre del sud spesso ne sono vittima. Ci sono altri episodi come quello del difensore del Messina Zoro che interruppe la gara dopo essere stato oggetto di insulti di questo tipo da parte dei tifosi dell'Inter, oppure Dani Alves quando vestiva la maglia del Barcellona che mangiò una banana che gli venne lanciata dagli spalti dai tifosi avversari mentre si accingeva a battere un corner, fatto che diventò il simbolo contro il razzismo nel calcio.