Il Milan di Gattuso marcia. Gran parte dei meriti risiedono nel lavoro del tecnico che ha rinfrancato un gruppo che sembrava aver perso fiducia nei propri mezzi. La scelta del tecnico di dichiarare a chiare lettere che a gennaio non avrebbe voluto che fosse partito nessuno ha contribuito a cementare ancora di più lo spogliatoio e ad innalzare la consapevolezza nel gruppo di avere i mezzi tecnici per invertire quello che era il trend negativo di inizio stagione.

Le bordate "silenziose" di Bonucci a Montella hanno, ad esempio, involontariamente sottolineato ancora una volta quanto il ruolo dell'allenatore calabrese sia stato determinante nella svolta che la squadra rossonera sembra avere avuto.

Dal canto suo Gattuso ha fatto sapere di non fidarsi troppo dei complimenti che sta ricevendo dalla stampa, poiché questi non fanno che altro che aumentare le aspettative e rendere più facili le critiche in futuro.

Milan: la forza nelle scelte

Il Milan è riuscito a trovare una continuità che va comunque migliorata attraverso delle scelte precise fatte dal tecnico. La prima tra quelle che hanno fatto cambiare marcia c'è stata proprio quella di aver cambiato i giri del motore. In campo la squadra va con l'idea di giocare con tutt'altro ritmo ed i tempi in cui si preferiva far girare il pallone in maniera sterile sembrano piuttosto lontani. La missione di Gattuso, però, non è ancora terminata dato che adesso va trovata la qualità del gioco che possa portare gli attaccanti a segnare in maniera più continuativa.

Difficile pensare ad un club che graviti nella primissima parte della classifica senza trovare la comodità di portare almeno un giocatore in "doppia cifra abbondante". E il fatto che nessuno tra Kalinic e Andrè Silva sia partito a gennaio certifica l'idea di Gattuso che si tratta di una risorsa che può essere individuata all'interno del gruppo già presente a Milanello.

Milan: i bocciati

Il Milan negli ultimi tempi sembra aver trovato stabilità anche negli uomini più utilizzati. Questo ha un'altra faccia dalla medaglia: quelli che giocano poco e per i quali il futuro può essere lontano da Milanello. Ci sono nomi importanti come ad esempio quelli di Zapata e Musacchio che vedono ormai il campo con il binocolo dopo il passaggio alla difesa a tre.

Stesso discorso anche per Montolivo che ormai nelle gerarchie risiede dietro a Locatelli, per il quale l'allenatore ha bloccato la cessione in prestito a gennaio. Per loro potrebbe profilarsi un futuro lontano dal Milan qualora pretendessero di giocare con maggiore continuità.