A distanza di una settimana dalla morte tanto sofferta da tutto il mondo del capitano della Fiorentina Davide astori, si continua a parlare in merito alle condizioni e a quelle che sarebbero potute essere le cause del suo decesso. Il caso, però, dopo le recenti dichiarazioni di un importante medico campano che hanno messo in discussione un po' tutto, ha suscitato ancora diverse discussioni e un recente articolo pubblicato dal quotidiano 'Libero' trarrebbe la conclusione che la morte del difensore della Nazionale italiana non sia riconducibile ad un infarto.
Morte di Davide Astori: continuano i sospetti, si sarebbe potuto salvare?
Secondo quanto si legge sul sito Liberoquotidiano, infatti, dall'autopsia effettuata sul corpo di Davide Astori, la morte sarebbe stata causata da un problema cardiaco, "senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare". Il giornale in questione, però, ha cercato di spiegare meglio il tutto, specificando che tutto questo va a significare che Astori non sarebbe morto né per un infarto e né per morte naturale. Il difensore azzurro sarebbe deceduto a causa di un grave disturbo elettrico del cuore che però non gli è mai stato diagnosticato. Questo problema, nelle sue ultime ore di vita, avrebbe rallentato il cuore fino a fermarlo del tutto a causa di un accumulo di liquidi nei polmoni e nelle viscere.
All'interno dell'articolo si continua a leggere che, quando il cuore presenta questa problematica, inizia a non battere più regolarmente, a provocare aritmie inizialmente innocue come le extrasistole, ma che poi possono diventare delle fibrillazioni e che possono provocare fino ad un'edema polmonare acuto e portare alla morte.
La domanda che l'autrice di questo articolo si pone è come sia possibile che un calciatore come Davide Astori non sia mai stato sottoposto ad un controllo più specifico della funzionalità cardiaca, perché - continua - non è possibile che non ci siano stati sintomi o segnali che un occhio medico avrebbe dovuto individuare. Attraverso una corretta procedura, nei casi in cui sono presenti aritmie gravi come quello di Astori, si sarebbe potuta evitare una morte improvvisa.
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