Nel contesto di un calendario internazionale che prevede i Mondiali di Russia come piatto forte e con l'Italia colpevolmente assente dal massimo conviviale del calcio, quell'urna di Nyon che, sulle prime, è sembrata così crudele, alla fine non poteva essere più benevola. Un Mondiale senza azzurri è una tragedia sportiva, se visto con gli occhi di tanti italiani innamorati del calcio. Ma ecco che arriva la Champions League con i quarti di finale che prevedono una durissima quanto esaltante doppia sfida tra Italia e Spagna. Juventus e Roma non sono favorite contro Real Madrid e Barcellona, ma è normale non esserlo quando si affrontano le due corazzate del calcio europeo guidate da coloro che sono ancora considerati i fuoriclasse più forti del pianeta.

Le premesse, per bianconeri e giallorossi, sono comunque differenti: per gli uomini di Massimiliano Allegri bruciano ancora i ricordi di Cardiff, della finale dello scorso anno, ma non ci sono rimpianti perché la Juventus meritò decisamente di perderla. Ora cercherà di ripartire dal punto in cui, per l'ennesima volta, si erano dissolti i sogni di gloria. Per la Roma, la sfida al Barcellona viene dipinta come impossibile, ma la truppa di Eusebio Di Francesco ha superato la fase a gironi classificandosi prima in quello che veniva definito un raggruppamento di ferro e, fondamentalmente, quasi nessuno pronosticava che sarebbe andata così avanti nel torneo. In fin dei conti, nessuna delle due formazioni italiane ha qualcosa da perdere in questo doppio confronto: talvolta può essere un vantaggio.

Nessun fantasma di Cardiff, ma ci vorrà una 'Imperial Juventus'

Non occorre tirar fuori i fantasmi di Cardiff per presentare la sfida tra Juventus e Real Madrid, le due formazioni hanno troppa esperienza per tener conto del passato, anche se piuttosto recente. Ogni gara ha la sua storia, una finale fa addirittura storia a sé.

Lecito attendersi, pertanto, una Juventus diversa da quella che perse la finale di Coppa dei Campioni nella passata stagione, meno presuntuosa e, certamente, più accorta nel confronto con lo squadrone madrileno. C'è la consapevolezza di giocarsi il passaggio del turno in due gare: contro un avversario come il Real è certamente meglio avere più chances rispetto alla lotteria di una gara secca.

Tra le file bianconere c'è però la necessità di dover vincere ad ogni costo il match d'andata di Torino del 3 aprile, l'11 si va al Bernabeu e bisogna affrontare la trasferta con un risultato positivo alle spalle. Per il resto, ha ragione Giorgio Chiellini quando presenta la partita semplicemente come "la sfida ai più forti, senza nessun desiderio di vendetta". Il Real Madrid di Zinedine Zidane che, da allenatore dei blancos, vanta due Champions League consecutive e non è mai stato eliminato, ha dimostrato nel precedente turno contro il temuto PSG di essere ancora la regina d'Europa. Ci vorrà la migliore Juventus della stagione e quella la dobbiamo ancora scoprire: in questo momento i bianconeri guidano il campionato di Serie A, sono arrivati ai quarti di Champions ed in finale di Coppa Italia, ma l'impressione generale è sempre stata quella di non aver mai ammirato il pieno potenziale di questa squadra che ha spesso rimediato ad alcune evidenti lacune grazie alle prodezze dei suoi uomini di maggior talento.

Un esempio in tal senso è il turno precedente di Champions League contro il Tottenham, ma quella Juventus a lungo sballottata dalla fresca e battagliera formazione londinese non può essere sufficiente contro Cristiano Ronaldo e compagni, ragion per cui quel potenziale parzialmente inespresso andrà tirato fuori per intero nei 180' finora più difficili della stagione. Per battere il Real Madrid, ci vuole una 'Imperial Juventus'.

Juve-Real, le probabili formazioni

Nella sfida dello Stadium del 3 aprile, Allegri dovrà rinunciare agli squalificati Benatia e Pjanic. La sostituzione di quest'ultimo è certamente il maggior problema per il tecnico bianconero, incerto tra un 4-3-3 con Marchisio o Bentancur al posto del bosniaco o un 4-2-3-1 con Cuadrado (apparso in gran spolvero contro il Milan) sulla linea dei trequartisti alle spalle dell'unica punta, Gonzalo Higuain.

Probabile che prevalga la prima soluzione, dunque Buffon tra pali con la difesa a quattro composta da De Sciglio, Barzagli, Chiellini ed Asamoah; asse di centrocampo con Khedira, Bentancur e Matuidi ed in avanti il tridente Higuain-Dybala-Douglas Costa. Meno dubbi per Zidane, solo problemi d'abbondanza in effetti per il tecnico transalpino delle merengues che potrebbe schierare un 4-3-1-2 con Navas in porta; Carvajal, Sergio Ramos, Varane e Marcelo a comporre la linea dei difensori ed un trio di centrocampo di straordinaria qualità con Kroos, Casemiro e Modric. In avanti, Isco agirebbe da trequartista alle spalle delle punte Benzema e Cristiano Ronaldo.

Barcellona sempre più Messi-dipendente

Non sono in tanti che puntano sulle possibilità della Roma di passare il turno: per molti addetti ai lavori, i giallorossi potrebbero rappresentare l'ennesima vittima sacrificale di uno scatenato Barcellona.

Il pericolo pubblico numero uno è sempre lui: il Barca di Valverde è certamente tra le grandi favorite di questa edizione di Champions League, ma si identifica più che mai in Leo Messi. Ernesto Valverde, approfittando del vantaggio oceanico che il Barcellona ha accumulato in testa alla classifica nella Liga, lo ha tenuto a riposo nel match contro il Siviglia e la squadra ha rischiato grosso, sotto di due gol dopo 50' e capace di raddrizzare il confronto con due gol in zona Cesarini, ma solo dopo l'ingresso in campo di Messi che ha dato ben altra linfa (ed ha realizzato anche il gol del 2-2). Contro la Roma, la 'pulce' ci sarà dal 1', sebbene a causa dei recenti problemi fisici non sia al top.

Il Barcellona è chiaramente favorito, ma l'impressione è che senza Messi sia una squadra normale. Motivo per cui il fuoriclasse argentino è l'uomo da fermare: se la Roma riesce ad ingabbiarlo e gli impedisce di accendere la luce, può avere qualche speranza contro i blaugrana. Ci riferiamo comunque alla Roma formato Champions, quella ammirata fin qui in Europa e non quella scialba vista in campionato a Bologna.

Le probabili formazioni al Camp Nou

Se Valverde ha sempre in Messi il suo perno, le scelte di Di Francesco in vista del match del 4 aprile al Camp Nou sono certamente connesse alle condizioni di Radja Nainggolan che contro il Bologna è uscito dopo 15' a causa di un risentimento muscolare dopo un colpo ricevuto.

Nei successivi allenamenti, però, la risposta del belga al guaio fisico è sembrata più che confortante, motivo per cui sarà probabilmente rischiata la sua presenza sin dall'inizio. Di Fra, pertanto, si affiderà al suo canonico 4-3-3: Alisson in porta; Florenzi e Kolarov esterni bassi con Manolas e Fazio centrali. Il settore medio del campo sarà certamente da combattimento, con Nainggolan, De Rossi e Strootman, mentre il tridente offensivo verrà composto da El Shaarawy, Dzeko e Perotti. Per il Barcellona un classico 4-4-2 con Ter Stegen tra i pali, linea difensiva composta da Sergi Roberto, Piqué, Umtiti e Jordi Alba. Nella zona nevralgica, Valverde ha recuperato un giocatore fondamentale come Busquets che farà certamente parte del quartetto di centrocampo insieme a Dembele, Rakitic ed Iniesta. In attacco, con 'licenza di uccidere', ovviamente Messi ed il pistolero Suarez.