Non è stata facile, nonostante il punteggio finale, la partita contro il Benevento. Forse per colpa della Pasqua o perché la testa era già rivolta all'Europa League ma è stato solo dopo essere andati sotto per 2 a 1 che i biancoazzurri hanno trovato la concentrazione giusta per avere la meglio sulla compagine campana. Quindi, dopo aver rischiato addirittura di perdere contro l'ultima in classifica ridotta in dieci uomini per quasi tutta la gara, la vittoria è stata accolta come una liberazione. Come di consueto i calciatori di casa si sono portati al centro del campo per salutare il pubblico accorso a vedere la partita e lì c'è stato il fuori programma.

Una scenetta che merita di essere raccontata perché testimonia quale sia il clima dentro lo spogliatoio e quali siano i rapporti tra la squadra e il mister, Simone Inzaghi.

Mentre i compagni festeggiano la vittoria e salutano il pubblico, Luis Alberto si improvvisa babysitter e va a recuperare ai bordi del campo sua figlia di un anno. Presa in braccio la piccola, chiama e porta con sé sul prato verde anche i figli, un maschietto e una femmina, di Lucas Leiva. I due corrono verso il papà mentre il figlio di Inzaghi, di poco più grande, raggiunge direttamente il padre-allenatore con il pallone incollato al piede. Lì il mister laziale non può far altro che improvvisare una piccola lezioncina: a giudicare dai gesti forse alcuni consigli su come gestire la palla a terra.

Una volta in campo i ragazzini, con la complicità di altri giocatori, si mettono a giocare sotto la curva nord che incita i piccoli. Quando finalmente un pallone entra in porta un boato di esultanza si leva sugli spalti tra i tifosi rimasti a godersi la scena. La lazio sembra essersi messa finalmente alle spalle il periodo non positivo di febbraio e in parte di marzo.

Di questo la società deve essere grata alla capacità del suo allenatore di gestire personalità complesse e situazioni non sempre facili. Ora che la lotta per un posto in Champion League entra nel vivo e l'Europa League si avvia agli scontri decisivi, tale solidità può essere un'arma in più per i capitolini. Così, se qualche anno fa alcuni ex calciatori, tra cui il capitano del primo scudetto Pino Wilson, e tifosi vip si inventarono la manifestazione 'di padre in figlio' come momento di aggregazione dei tifosi, oggi quel messaggio di lazialità intergenerazionale sembra essere diventato patrimonio anche degli stessi calciatori.