Mesi senza il titolare della cattedra, poi la scelta, toccata ai commissari straordinari Fabbricini e Costacurta, in accordo ovviamente con Malagò. La panchina della Nazionale italiana va a Roberto Mancini, anni 53 e tanta voglia di far bene nel ruolo più scomodo in assoluto, quello del commissario tecnico.

Manca solo la firma

Fumata bianca, anzi azzurra. E' conto alla rovescia per l'annuncio del nuovo commissario tecnico della Nazionale. Sarà Roberto Mancini, pronto ad esordire sulla panchina azzurra a fine mese, in occasione dell'amichevole con l'Arabia Saudita.

La svolta è arrivata nelle ultime ore, con un nuovo summit tra Mancini e il tandem federale composto dal commissario Fabbricini e dal vice commissario Costacurta. D'altra parte Mancini era stato in pole position per diverse settimane, per poi abdicare momentaneamente al ruolo di favorito, appannaggio per qualche giorno di Carletto Ancelotti, che ha incontrato il tandem e fatto finta di riflettere fino al no annunciato e pronunciato. Mancini da calciatore non ha avuto un rapporto semplice con la Nazionale. Da ragazzino tradì la fiducia di Enzo Bearzot non riuscendo a tenere a freno l'esuberanza della giovane età, che lo portò a far tardi la sera in occasione di una trasferta all'estero. Ebbe spazio con Azeglio Vicini ma non fino al punto di diventare determinante negli appuntamenti decisivi, quelli che scrivono la storia e riempiono di gloria.

Da commissario tecnico, si collocherà nel solco della storia recente, fatta di allenatori che arrivano a guidare gli azzurri dopo ampia esperienza nei club: Sacchi, Lippi due volte, Trapattoni, Donadelli, Prandelli e Ventura. Scartata l'ipotesi del tecnico "federale", scelta che nel passato portò alla guida della Nazionale Valcareggi, Bearzot, Vicini, Maldini e Zoff.

Poteva essere la volta di Gigi Di Biagio, che ha guidato a interim gli azzurri nelle amichevoli di lusso del mese scorso. Di Biagio dovrebbe tornare al comando dell'Under 21, salvo lasciarlo ad Evani in caso di possibile chiamata di qualche club.

Lo staff di Mancini

Una delle prime richieste di Roberto Mancini agli interlocutori della FIGC riguarderà la possibilità di farsi accompagnare nella nuova avventura da alcuni fedelissimi collaboratori, gente abituata da anni a lavorare con lui.

I maggiori indiziati sono i quattro che sono stati con lui nell'ultima esperienza in Russia: i vice allenatori Angelo Gregucci e Fausto Salsano, i preparatori atletici Ivan Carminati e Andrea Scanavino. Potrebbe esserci spazio anche per Giulio Nuciari, storico preparatore dei portieri delle squadre di Mancini.