Cristiano Ronaldo è il Portogallo. Quattro gol, tutti quelli messi a segno dai lusitani, in due gare dei Mondiali di Russia 2018: il 3-3 con la Spagna e la vittoria per 1-0 sul Marocco valgono 4 punti ed una qualificazione a portata di mano per i campioni d'Europa. Ma la sfida con i nordafricani aveva un sapore particolare per i tifosi portoghesi meno giovani: 32 anni fa, giorno più giorno meno, era l'11 giugno del 1986 quando il Marocco contro ogni pronostico superò 3-1 il Portogallo eliminandolo dal Mondiale messicano ed entrando nella storia.

Fu la prima squadra africana a superare il primo turno nella fase finale di una Coppa del Mondo.

Una sconfitta inattesa

Inserito in un autentico girone di ferro ai Mondiali messicani del 1986, il Marocco che era alla sua seconda partecipazione iridata era dato per spacciato. Le avversarie erano tre formazioni europee di prim'ordine: la Polonia di Boniek che quattro anni prima si era classificata terza in Coppa del Mondo, l'Inghilterra e, per l'appunto, il Portogallo che aveva ben figurato al Campionato Europeo di due anni prima. Se oggi tra le file lusitane c'è la stella di Cristiano Ronaldo, all'epoca c'erano comunque giocatori del calibro di Futre, Fernando Gomes, Magalhaes e Jaime Pacheco. Il Marocco però si rivela subito un osso ben duro, costringendo polacchi ed inglesi sullo 0-0.

I portoghesi arrivano al match dopo una vittoria sull'Inghilterra ed una sconfitta con la Polonia: in contemporanea si gioca Inghilterra-Polonia e le notizie sono confortanti per i lusitani, considerato che i polacchi dopo 19' sono sotto di due gol realizzati dallo scatenato Lineker. Ma proprio al 19' del match Marocco-Portogallo che si gioca a Guadalajara, Abderrazak Khairi porta in vantaggio la formazione africana.

Passano 5' e lo stesso centrocampista che in patria milita nel FAR Rabat segna il gol del 2-0. Sui portoghesi cala la notte, nella ripresa va a segno anche l'esperto Merry Krimau e soltanto a 10' dal termine Diamantino segnerà il più classico dei gol della bandiera. Il punteggio di 3-1 qualifica i marocchini come prima forza del girone davanti all'Inghilterra, mentre la Polonia sarà inserita tra le migliori terze ripescate.

Il Portogallo è costretto a fare le valigie.

Gli eroi di un continente

Il Marocco arresterà la sua corsa negli ottavi di finale, sconfitto di misura e con molta fatica dalla Germania Ovest. In patria i giocatori allenati dal brasiliano José Faria saranno accolti come eroi: nessuna squadra del continente africano era mai giunta così lontano in un Mondiale e, sebbene in futuro altre formazioni saranno comunque capaci di eguagliare questa impresa e di fare ancora meglio, possiamo considerare gente come il fortissimo portiere Badou Zaki, i talentuosi centrocampisti Abdelaziz Bouderbala e Mohamed Timoumi e l'improvvisato goleador Khairi che proprio nella gara con il Marocco era stato schierato per la prima volta titolare da Faria, degli autentici pionieri di quella fucina di fuoriclasse che, nel corso degli anni, è diventata l'Africa calcistica.

Per il Portogallo fu certamente una delle delusioni più forti della sua storia, ora però quella ferita messicana è stata sanata, 32 anni dopo, e lo 'sgarbo' è stato decisamente restituito con gli stessi effetti di allora, anche se a campi ribaltati, visto che causa della sconfitta con i lusitani (la seconda in due gare) i Leoni dell'Atlante sono tagliati fuori da qualunque possibilità di passare il turno.