Il mondo del calcio piange Gustavo Giagnoni. Il tecnico sardo si è spento nella serata di ieri all'età di 85 anni, dopo una grave malattia, nella sua casa di Mantova. L'annuncio è arrivato poco dopo l'1.00 della scorsa notte, con un tweet dall'account ufficiale del Cagliari Calcio, squadra da lui allenata negli anni '80. Tra i suoi meriti, quello di aver gettato le basi per il ciclo vincente del Torino negli anni '70. Era stato soprannominato 'l'allenatore col colbacco', per via del copricapo da lui indossato anche ai tempi del Toro.
Rilanciò il Torino ai vertici della Serie A
Dopo aver terminato la carriera da calciatore a Mantova nel 1968, iniziò la sua seconda vita professionale da tecnico nelle giovanili del club lombardo e nel 1969 venne promosso in prima squadra. Per lui tre stagioni in serie B culminate nel 1971 con la promozione nel massimo campionato. Il Torino lo chiama in panchina nell'estate del 1971, alla sua prima stagione ottiene il terzo posto in Serie A e riporta ai vertici la squadra granata dopo una lunga crisi che durava praticamente dalla Tragedia di Superga: dopo l'epoca del Grande Torino, infatti, la formazione piemontese non era più riuscita ad inserirsi in zona scudetto. Tra i suoi meriti, quello di aver lanciato Paolo Pulici.
In seguito avrebbe allenato anche Milan e Roma. L'esperienza al Cagliari arriva nella prima metà degli anni '80: è il 1982 quando torna nella sua Sardegna, allena il Cagliari in Serie A nella stagione 1982/83, annata sfortunata per la formazione rossoblu che si conclude con la retrocessione nonostante le ottime premesse con gli arrivi di Uribe e Victorino (quest'ultimo in particolare si rivelerà un tremendo flop).
Nel febbraio del 1985, dopo una parentesi al Palermo, torna alla guida del Cagliari in Serie B e tra i risultati di spicco c'è il turno di Coppa Italia della stagione 1986/87 dove i sardi si prendono il lusso di eliminare la Juventus nei quarti di finale. Le sue ultime esperienze da allenatore nei primi anni '90, alla guida della Cremonese, nella stagione 1992/93 era invece tornato al Mantova nel ruolo di diretore tecnico.
L'allenatore com il colbacco
Negli anni '70 diventa un vero personaggio in un calcio in cui, all'epoca, determinati look facevano ancora notizia. In quel periodo, infatti, quando allena il Torino, indossa frequentemente un colbacco. "Me lo aveva regalato un tifoso mantovano - racconterà negli anni a venire Gustavo Giagnoni ed ai primi freddi l'ho indossato anche in panchina. La squadra, dopo una buona partenza, ebbe una flessione, ma in quel momento ripresero le vittorie. Così lo tenni, per ripararmi dal freddo, ma anche per scaramanzia".