Ormai gli italiani sono abituati a guardare il calcio in tv. E negli ultimi anni per seguire il campionato di Serie A della propria squadra del cuore bastava abbonarsi a una delle due pay tv, Sky o Mediaset Premium. Se poi la formazione per cui si tifava disputava anche una competizione internazionale, allora, in certi casi, poteva essere necessario stipulare un doppio abbonamento.
Da quest’anno, invece, è cambiato tutto. Mentre entrambe le coppe europee, Champions League ed Europa League, sono un’esclusiva Sky, la Lega di Serie A ha venduto i diritti televisivi dividendo ogni turno per fasce orarie e vietando a un solo soggetto di aggiudicarsi tutte le partite.
I diritti tv della Serie A a Sky e Dazn aumentano i costi per gli spettatori
Alla gara bandita dalla Lega di Serie A hanno partecipato Sky Italia, che grazie a un accordo con Mediaset Premium dallo scorso maggio è sbarcata anche sul digitale terrestre e non trasmette più soltanto via satellite, e Perform, che con la piattaforma Dazn trasmette i suoi contenuti tramite connessione internet (collegandosi al sito web o accedendo all’app).
L’asta ha assegnato sette match per ogni turno a Sky (gli anticipi al sabato delle 15 e delle 18, due partite della domenica alle 15 e i posticipi alle 20.30 della domenica e del lunedì) e tre a Dazn (l’anticipo al sabato delle 20.30, quello della domenica alle 12.30 e una gara delle 15 sempre di domenica).
Considerando che ogni team di Serie A giocherà più di una partita in ogni fascia oraria nel corso del campionato, per seguire tutti gli incontri della propria squadra del cuore bisogna necessariamente sottoscrivere due abbonamenti.
In questo nuovo scenario, c’è chi ha calcolato quanto dovrà spendere in più rispetto all’anno scorso un tifoso che vuole seguire tutto il campionato di Serie A della propria squadra.
Il sito SosTariffe.it ha analizzato le offerte di Sky, che dà la possibilità ai propri clienti di acquistare ticket Dazn (abbonamenti mensili, trimestrali o della durata di nove mesi) a prezzi agevolati, della stessa Dazn e di Mediaset Premium, che ha stretto accordi con le due piattaforme per trasmettere anche lei le partite.
I gestori del sito sono giunti alla conclusione che una persona che quest’anno sottoscrive il doppio abbonamento deve sborsare il 95 per cento in più rispetto a 12 mesi fa.
Invece, chi è interessato a seguire solo il campionato di Serie B sarà agevolato, poiché i diritti di quel torneo sono un’esclusiva Dazn, che offre l’abbonamento mensile a 9,90 euro. Ma si sa che sono pochissimi gli spettatori che si accontentano di guardare solo il torneo cadetto.
L’assegnazione dei diritti a Dazn non comporta solo disagi economici
L’assegnazione di parte dei diritti del campionato di Serie A a Dazn non comporta solo un disagio economico per gli spettatori. Come hanno dimostrato le prime tre giornate di campionato, la trasmissione delle gare attraverso internet ha fatto emergere diversi problemi.
In primo luogo, lo streaming spesso si blocca, rendendo difficile seguire un incontro con serenità. E poi il segnale arriva al dispositivo (pc, tablet, smartphone, smart tv o game consolle) con un certo ritardo, che può raggiungere anche alcuni minuti, trasformando quella che dovrebbe essere una diretta in una differita. I gestori della piattaforma hanno dichiarato che stanno lavorando per risolvere i problemi, ma intanto le proteste giunte dagli abbonati sono molte.
Inoltre, non va sottovalutato il fatto che al servizio Dazn non può accedere chi non ha un collegamento internet veloce e chi non ha una certa dimestichezza con la tecnologia. Basti pensare agli utenti più anziani, che sono abituati a guardare il calcio in tv e che non hanno nemmeno idea che esistono altre modalità per assistere a una partita di calcio.
Insomma, il nuovo accordo per la suddivisione dei diritti tv dei prossimi campionati di calcio di Serie A, che scadrà nel 2021, magari avrà soddisfatto i presidenti delle squadre, ma nella sostanza ha penalizzato gli spettatori.