La partita più attesa del calcio Sudamericano, ovvero la finale di ritorno di Copa Libertadores tra le due squadre di Buenos Aires, è stata rimandata a stasera (ore 21 italiane), a causa degli scontri avvenuti prima della partita che doveva disputarsi ieri sera.

Gli scontri

La decisione è stata presa dalla confederazione del Conmebol che dopo aver posticipato inizialmente l'inizio della partita di un paio di ore, ha deciso di posticiparla alle 17 locali di oggi (ore 21 italiane). Gli scontri avvenuti tra la polizia e i tifosi del river plate (quelli del Boca Juniors non erano infatti ammessi al Monumental), ha avuto luogo durante l'arrivo del pullman della squadra ospite (il Boca Juniors), che è stato preso a sassate e da gas lacrimogeni che hanno danneggiato alcuni giocatori giallo - blu.

I finestrini del pullman infatti sono stati danneggiati dalle pietre e alcuni giocatori, come Pablo Perez e Gonzalo Lamardo, sono stati portati in ospedale per essere visitati a causa di alcune schegge che li hanno colpiti.

La lotta furibonda è poi continuata tra i tifosi e le forze dell'ordine. Una vera e propria guerriglia urbana che non fa bene al mondo del calcio e che alimenta ancor di più il sapore di questa rivalità storica che ormai divide la città di Buenos Aires da più di 100 anni.

Conseguenze

I giocatori del Boca hanno parlato ai microfoni della stampa chiedendo l'annullamento della partita e la conseguente vittoria a tavolino a loro favore. In particolare Carlos Tevez, detto anche l'apache, ex giocatore della Juventus, ha paragonato questi scontri con quelli avvenuti alla Bombonera (stadio del Boca Juniors), nel 2015, quando i tifosi di casa avevano intossicato con lacrimogeni i giocatori del River Plate.

In quel caso, la partita era valida per gli ottavi di Copa Libertadores e la federazione assegnò il passaggio del turno alla squadra ospite.

In questo caso invece le cose sono diverse, si tratta di una finale, che a livello mediatico richiama milioni di spettatori ogni anno, dunque la federazione potrebbe decidere o di far giocare la partita a porte chiuse, oppure di rimandare il match e farlo disputare in uno stadio neutrale.

Il presidente del River Plate, D'Onofrio, ha però assicurato di aver firmato un'accordo con il presidente avversario per garantire il normale svolgimento della gara previsto per oggi. Vedremo dunque che succederà, sperando che questa volta gli unici scontri siano quelli sul terreno di gioco.