Lo scorso sabato, in coda al derby d'Italia tra Massimiliano Allegri e il commentatore di Sky Sport, Daniele Adani, c’era stato un confronto molto acceso: a distanza di una settimana i due si sono ritrovati l'uno di fronte all'altro e, dopo un certo imbarazzo, hanno cercato un chiarimento.

I trascorsi

Il confronto, ai microfoni di Sky Sport inizia con il conte Max, mostratosi dispiaciuto per l'accesa diatriba, ma tenendo a sottolineare che secondo lui l’evoluzione del calcio ci sta, anche se non è possibile dimenticare gli insegnamenti degli allenatori pregressi.

Il mestiere del tecnico non è semplice perché occorre sensibilità per leggere i diversi momenti della squadra. In un'annata bisogna valutare le condizioni dei giocatori e ci sono delle volte in cui è necessario rallentare: “Quando non ha benzina meglio andare a 20 Km/h, poi quando rifai il pieno, può tornare a spingere di nuovo sull'acceleratore”. Il compito dei tecnici è ottenere risultati e non importa come e perché, il gioco del calcio non è una scienza esatta e a nulla vale affidarsi alle statistiche perché il campo insegna come si può giocare bene e perdere o fare male e vincere.

Il botta e risposta

Adani a questo punto vorrebbe sapere cosa può fare Allegri per migliorare la sua squadra. Il tecnico risponde ricordando, che ogni club ha il suo DNA e un contesto, entrambi gli elementi difficilmente possono essere snaturati: “È inutile scimmiottare il modo in cui gioca il Barcellona o altre squadre. Sarebbe un errore”. I blaugrana che hanno vinto contro un buon Liverpool, hanno avuto il giusto approccio alla gara e poi Messi ha completato l'opera. La Juventus che ha Cristiano Ronaldo invece è stata eliminata dall'Ajax. Il tecnico addebita la debacle in Champions League agli episodi sfortunati, alla pressione e all'assenza di pedine indispensabili per infortunio. L'aver preso il secondo gol contro i lancieri ha fatto venir meno la sicurezza nel gruppo ed è proprio questo il punto sul quale bisogna lavorare per essere più competitivi in Champions League che è un torneo difficilissimo nel quale non si può sbagliare nulla.

Concludendo il discorso sull'Ajax il tecnico pensa che le difficoltà non sono un alibi per la sconfitta perché la squadra doveva stringere i denti e cercare di fare risultato. Il "conte Max" ribadisce, polemizzando con l'intervistatore, che l'importante è vincere pur giocando male e lui che ha conquistato ben cinque scudetti consecutivi, non ha sbagliato più di tanto, altrimenti non avrebbe raggiunto questi risultati: "Il calcio non è una scienza esatta, ma è arte". L'ultima battuta riguarda Cristiano Ronaldo, al quale il tecnico non ha bisogno di dare indicazioni, ma soltanto metterlo nelle condizioni per esprimersi al meglio.