Sono rimbalzate come un fulmine a ciel sereno le voci relative ad un interessamento da parte dell'Inter per i due giocatori in forza a Real Madrid e al Tottenham. Notizie che hanno sicuramente infiammato la tifoseria nerazzurra, che non sentiva da molto tempo vociferare di colpi di questo calibro. Tutto sarà sembrato ad alcuni utopico e ad altri esaltatante, ma pochi hanno pensato a chi abbiamo di fronte. Un vero e proprio stratega in dirigenza. Due nomi che stuzzicano enormemente i palati ed autorizzano a sognare, ma che forse non corrispondono all'obiettivo reale.

Costi elevati, concorrenza, identikit differente da quello ricercato. Una strategia in atto per riuscire ad occultare le trattative effettive.

Costi e concorrenza

É bellissimo sognare, ma troppo spesso si deve necessariamente fare i conti con la realtà. Nel caso di Bale, nonostante i blancos lo abbiano a bilancio per circa 25 milioni, i costi sono altissimi tra ingaggio e aspettativa di vendita. Nonostante i 100 milioni spesi siano stati diluiti in 6 esercizi a livello economico, il Real Madrid punta comunque a generare una plusvalenza, come tutte le grandi squadre in Europa. Aspira a vendere l'ala gallese ai club più ricchi del continente, in modo tale da avere a disposizione ancora più fondi in ottica ricostruzione.

Inoltre l'ingaggio di 15 milioni, percepito dall'esterno trentenne spaventerebbe non poco la dirigenza nerazzurra. Seppur essa sia in procinto di aumentare il monte ingaggi, non potrebbe ancora sostenere questi esborsi operando in solitaria. Teoricamente, sarebbe possibile attraverso uno sponsor disponibile a pagare l'ingaggio del calciatore, ma é una possibilità contemplata per pochissimi calciatori al mondo.

Relativamente a Eriksen, il discorso sarebbe leggermente più semplice per via del contratto in scadenza nel 2020, ma spaventa l'agguerrita concorrenza delle stesse "merengues" e di altri club di prima fascia. Si vocifera anche di un possibile scambio Eriksen-Bale, con il fulmineo Gareth che potrebbe tornare ad arare i campi della Premier League che lo ha lanciato tra i professionisti.

Può darsi che l'Inter sia vigile relativamente alla possibilità di lanciare un'offensiva inaspettata. Dati l'ingaggio non impossibile che verrebbe richiesto (tra i 7 e i 10 milioni), e la cifra necessaria a coprire i costi del cartellino tra i 50 e i 60 milioni, non sarebbe una via impraticabile. Tuttavia uno sciame di società osserva la situazione, come un felino che leccandosi i baffi è pronto a ghermire gli artigli.

Questione di profilo

Sembra che i profili ricercati dalla dirigenza siano differenti da quelli dei due campioni, che hanno caratteristiche e ruolo in campo piuttosto diversi dagli identikit tracciati. Per quanto concerne il centrocampo si cercherebbe prevalentemente un centrocampista muscolare.

Abile anche a livello tecnico, ma che dimostri il proprio strapotere fisico in entrambe le fasi di gioco. Nonostante l'ammirevole duttilità del classe 1992 ex Ajax, si tratta di un centrocampista abituato ad agire soprattutto col fioretto, e raramente con la spada. In attacco servirebbe un calciatore molto poliedrico, che sappia interpretare i ruoli di esterno, trequartista e seconda punta. Serve per consentire all'allenatore di cambiare agevolmente schieramento tattico. Riguardo a Bale non è mai stato efficace nella veste del fantasista, ed è soprattutto un esterno. Eriksen manca della capacità di ricoprire la posizione di seconda punta.

Volpe in dirigenza

In conclusione, per comprendere cosa possa essere accaduto, basta conoscere il passato professionale di Marotta e ricordarne il modo di operare.

Per riuscire a mantenere tutto in ombra, l'attuale amministratore delegato é sempre stato solito utilizzare una strategia di depistaggio. Nel suo repertorio, pare rientrino spesso alcune notizie false o ingigantite che vengono diffuse, al fine di conservare sapientemente la segretezza sulle proprie azioni. Un esempio calzante lo fornisce la sua esperienza alla Juventus, in quel 2014 in cui venne acquistato Carlos Tevez. Nella circostanza, i giornali parlarono per settimane di Stevan Jovetic. La chiusura o stretta finale per l' "Apache" fu improvvisa e sostanzialmente inaspettata.

Accorgimenti a cui non è nuovo, come qualunque altro grande dirigente. Servono a non generare troppo caos ed esposizione mediatica riguardo agli obbiettivi prefissati.

Significa che non ci sarà nessun grande colpo?! Niente affatto, soltanto che l'Inter in questa sessione si muoverà silenziosa a scatti come un cobra. Mantenendo un fitto velo di nebbia sulle grandi operazioni, creando le condizioni ideali per chiuderle senza destare il minimo sospetto. Concludendo con la zampata.